Cosa ha trovato Perseverance su Marte? Davvero esistono forme di vita?

Uno studio pubblicato da Universe Today mette in luce i segreti di Marte rivelati dal Perseverance, la missione spaziale sviluppata dalla NASA che da quasi un anno sta regalando gioie per tutti e spunti di interessi per gli scienziati, a caccia di novità dal Pianeta Rosso.

Perseverance - MeteoWeek.com 20220917
Perseverance – MeteoWeek.com

Il rover statunitense ha raccolto diversi allettanti campioni di roccia organica da un antico delta del fiume sul Pianeta Rosso. Questi campioni sono stati ora stivati per riportarli sulla Terra ed essere utilizzati per una futura missione.

“Le rocce che abbiamo studiato sul delta hanno la più alta concentrazione di materia organica che abbiamo mai trovato nella missione”. Ken Farley, lo scienziato del progetto Perseverance, non ha dubbi sull’importanza del ritrovamento. “Le molecole organiche sono i mattoni della vita – continua – quindi è tutto molto interessante: abbiamo rocce che si sono depositate in un ambiente abitabile in un lago che trasportano materia organica”.

Il Perseverance e quella bella dozzina

Marte - MeteoWeek.com 20220917
Marte – MeteoWeek.com

Con i quattro campioni raccolti nel delta, che gli scienziati ritengono sia un ex fondale di un lago, il rover è arrivato a quella bella dozzina. Perseverance sta attualmente studiando le rocce sedimentarie del delta, formate quando particelle di varie dimensioni si sono depositate nell’ambiente un tempo acquoso.

Durante la sua prima campagna scientifica, il rover ha esplorato il fondo del cratere, trovando roccia ignea, che si forma in profondità nel sottosuolo dal magma o durante l’attività vulcanica in superficie. Giunto alla sua seconda campagna scientifica, il rover sta studiando il delta, dove ha trovato materiali organici.

Sebbene su Marte siano state trovate sostanze organiche sia da Perseverance che dal rover Curiosity, quest’ultima scoperta è stata effettuata in un’area in cui, in un lontano passato, sedimenti e sali sono stati depositati in un lago in condizioni in cui la vita avrebbe potuto potenzialmente esistere.

Il Perseverance ha trovato un’arenaria che trasporta grani e frammenti di roccia creati lontano dal cratere Jezero, e una pietra fangosa che include intriganti composti organici. “Wildcat Ridge” è il nome dato a una roccia larga circa 3 piedi (1 metro) che probabilmente si è formata miliardi di anni fa, quando fango e sabbia fine si sono depositati in un lago di acqua salata in evaporazione.

Lo scorso 20 luglio, il rover ha abraso parte della superficie di Wildcat Ridge in modo da poter analizzare l’area con lo strumento chiamato Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals, o SHERLOC.

Ciò che l’analisi di SHERLOC ha rilevato è che i campioni contengono una classe di molecole organiche correlate a quelle dei minerali solfati, trovati negli strati di roccia sedimentaria, che possono fornire informazioni significative sugli ambienti acquosi in cui si sono formati.

Questa correlazione suggerisce che, quando il lago stava evaporando, sia i solfati che le sostanze organiche si sono depositati – aggiunge lo scienziato Sherloc Sunanda Sharma – conservati e concentrati in quest’area“.

Secondo La NASA le molecole organiche sono costituite da un’ampia varietà di composti costituiti principalmente da carbonio e di solito includono atomi di idrogeno e ossigeno. Possono contenere anche altri elementi, come azoto, fosforo e zolfo. Questa presenza è considerata una potenziale biofirma, una sostanza o struttura che potrebbe essere la prova della vita passata ma potrebbe anche essere stata prodotta senza la presenza della vita. Se ne saprà di più dalle prossime scoperte del Perseverance.

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