Continua a dividere la forte scelta del Bologna di esonerare Sinisa Mihajlovic dopo appena cinque partite dall’inizio del campionato. Tra i più critici c’è senza dubbio Corona, che non ha usato mezzi termini per attaccare apertamente il club rossoblu.
Il nome nuovo scelto dalla dirigenza per svoltare la stagione è quello di Thiago Motta, reduce da un’ottima stagione alla guida dello Spezia e conclusa con la salvezza.
Il primo esonero della Serie A è stato di quelli inaspettati e che nessuno avrebbe potuto immaginare prima dell’inizio del campionato. Si tratta di Sinisa Mihajlovic, mandato via dal Bologna dopo appena cinque partite in cui aveva collezionato tre pareggi e due sconfitte. Al suo posto i rossoblu hanno deciso di puntare su Thiago Motta (sconfitto all’esordio contro l’Empoli), che avrà il compito di dare una sterzata importante al campionato della squadra emiliana.
Nel frattempo gli uomini guidati temporaneamente dal tecnico della Primavera Luca Vigiani hanno ottenuto la prima vittoria stagionale in una partita non banale: quella con la Fiorentina. Tre punti fondamentali arrivati grazie ai gol di Barrow e del solito Arnautovic (già a quota 6 centri) che permetteranno all’allenatore italo-brasiliano di lavorare con un pizzico di pressione in meno.
La piazza di Bologna e non solo è però ancora divisa a metà tra chi è d’accordo sulla scelta di esonerare Mihajlovic e chi invece proprio non se ne capacita. Tra questi c’è Mauro Corona, scrittore, alpinista e scultore italiano che, durante la trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer su Rai 3, ha criticato in modo molto aspro la scelta del club rossoblu: ecco cosa ha detto.
Corona ha ammesso cosa avrebbe fatto se fosse stato lui a dover scegliere il futuro di Mihajlovic: “Io l’avrei tenuto, in una situazione come la sua, che combatte con un male che fa tremare le ginocchia, può darsi che un colpo così infierisca ancora di più sul suo stato di salute. Se avessero avuto cuore…Ma ormai valgono i denari e se non c’è un risultato non c’è il denaro. Poi magari vanno a Messa questi signori”.
Il 72enne nato a Baselga di Pinè ha poi concluso il suo intervento rincarando ancora di più la dose sulla decisione del Bologna: “Sinisa aveva magari uno scopo per combattere la malattia, con una missione da compiere. Non c’è pietà. Sul piano umano non c’è differenza tra chi muore di sete e chi viene esonerato, ma prima o poi verranno esonerati loro”.
Critiche molto pesanti che sicuramente non possono lasciare indifferenti. Quel che è certo è che Mihajlovic continuerà a combattere la sua malattia, magari grazie a una nuova sfida in panchina che gli si potrebbe presentare prima del previsto.
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