L’Agenzia delle Entrate e la Finanza sono sempre più agguerrite sul fronte dell’evasione fiscale.
Il ministro Daniele Franco in una recente conferenza stampa ha detto che con i nuovi mezzi a disposizione dell’agenzia delle entrate e soprattutto con i nuovi fortissimi controlli informatizzati sui conti correnti, l’evasione fiscale dovrebbe essere pesantemente abbattuta entro il 2024.
Il fatto è che oggi l’Agenzia delle Entrate grazie a nuovi potenti algoritmi può controllare i conti correnti e sono proprio i bonifici a finire nel mirino del fisco.
I nuovi controlli sono automatizzati ed approfonditi
Per gli italiani fare i bonifici è una cosa assolutamente normale e da quando esiste l’home banking per fare il bonifico basta veramente pochissimo.
Dunque qualcosa di semplice e banale ma che viene osservato dal Fisco. Tuttavia esistono alcune causali e alcuni importi che possono mettere seriamente in difficoltà il correntista. Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. Attraverso la super anagrafe dei conti correnti e l’intelligenza artificiale vera l’Agenzia delle Entrate mira a monitorare tutto quello che gli italiani fanno sul conto corrente. Infatti questi strumenti tecnologici riescono a tenere sotto controllo i movimenti sui conti e dunque proprio i bonifici finiscono per essere pesantemente attenzionati.
Bonifici monitorati dagli algoritmi
Infatti un bonifico è uno spostamento di denaro da un soggetto all’altro e gli evasori fiscali e riciclatori di denaro sporco utilizzano proprio i bonifici per poter spostare danaro in maniera apparentemente legale ma in realtà per mettere in campo operazioni truffaldine. Assolutamente da evitare sono le causali che appaiono non in linea con la situazione economica di chi fa o di chi riceve il bonifico. Oggi questi controlli sono così semplici per il fisco che praticamente nessuno può pensare di sfuggire se fa qualcosa che per l’algoritmo è riconducibile ad evasione o riciclaggio.
Importi e causali non in linea
Quindi una causale che non sembra essere in linea con la vita di chi fa o chi riceve il bonifico e soprattutto con il suo lavoro, sicuramente farà insospettire l’Agenzia delle Entrate. Anche le cifre spostate con i bonifici dovranno sembrare in linea con quella che è la situazione economica perché altrimenti i controlli potranno essere particolarmente penetranti. Oggi infatti l’Agenzia delle Entrate incrocia i dati dei bonifici con quelli di altre banche dati e quindi ciò che non quadra viene subito allo scoperto. E’ soprattutto dall’incrocio con altre banche dati che emergono le incongruenze.