Una festa di compleanno, qualche bicchiere di donna e delle avance poco gradite a una donna. È il mix che ha portato prima a una rissa in un bar, poi a una sparatoria sfociata in dramma.
È partita una rissa sfociata in tragedia quando è saltata fuori una pistola e sono volati dei colpi.
Un morto e due feriti: è il pesante bilancio di una rissa in un bar degenerata in sparatoria per strada. È successo venerdì sera a Turbigo, piccolo comune della provincia milanese, a circa 20 km di distanza da Legnano.
A trovare la morte un ragazzo di 23, gravemente ferito il suo uccisore di 34 anni, picchiato selvaggiamente dai presenti, mentre un 30enne ha riportato una ferita non grave alla gamba.
Protagonisti del fatto di sangue tre albanesi. Facevano parte di un gruppo di connazionali impegnati a festeggiare un compleanno.
Ma a un certo punto durante la festa sembra che qualcuno dei presenti abbia guardato in maniera troppo insistente una donna del gruppo. Da qui la lite finita a colpi di pistola in strada col suo tragico epilogo. Erano circa la 23.30 quando è scoppiata la rissa.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri di Legnano, il 34enne avrebbe estratto una pistola aprendo il fuoco contro un trentenne, ferendolo al polpaccio. L’aggressore a quel punto si sarebbe visto accerchiare dagli altri del gruppo e ha sparato altri colpi. Uno dei proiettili ha colpito al collo il giovane di 23 anni lesionandogli la carotide. Poche ore dopo è morte all’ospedale di Legnano, mentre il trentenne ferito al polpaccio è staro ricoverato in codice giallo a Busto Arsizio. La pistola impiegata nella sparatoria, una calibro 6,35, risultava denunciata come smarrita nel 2017 in provincia di Como.
Ma non era finita: il 34enne omicida è stato vittima della rabbia dei partecipanti. Che dopo averlo disarmato lo hanno pestato prendendolo a calci e pugni. Lo ha salvato l’arrivo dei carabinieri di Legnano, che dopo averlo arrestato lo hanno trasportato all’ospedale di Gallarate. Dove adesso è ricoverato e piantonato in gravi condizioni.
Sul luogo della sparatoria, oltre ai soccorritori della Croce Rossa di Gallarate e di Busto Arsizio e i carabinieri della compagnia di Legnano e della stazione di Castano Primo, è giunto anche il sindaco di Turbigo, Fabrizio Allevi. I militari stanno analizzando le telecamere della zona per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti, al di là delle testimonianze che hanno raccolto.
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