Uccide i figli e li nasconde nelle valigie: arrestata la mamma di due bimbi di 7 e 10 anni. I trolley erano stati abbandonati in un magazzino, e sarebbero in seguito finiti in un’asta online. A comprarli e a compiere la macabra scoperta un’ignara famiglia del posto.
Un macabro omicidio, quello che sta sconvolgendo il Paese da ormai diversi giorni. Secondo quanto viene riportato dai media internazionali, la polizia sudcoreana avrebbe arrestato una donna accusata di aver ucciso i suoi due bambini. I corpicini delle vittime sarebbero stati ritrovati il mese scorso, occultati all’interno di due valigie in Nuova Zelanda.
I bagagli sarebbero stati abbandonati all’interno di un magazzino di Auckland, e sarebbero stati in seguito acquistati tramite un’asta online da una famiglia ignara del macabro contenuto. Date le condizioni in cui versavano i piccoli cadaveri, pare che il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri possano essere stati perpetrati diversi anni fa.
Il caso sta sconvolgendo il Paese. In manette è finita una donna ritenuta responsabile della morte di due bambini – di 7 e 10 anni. La polizia di Auckland ha affermato di aver lavorato a stretto contatto con le autorità sudcoreane nella ricerca della donna, fuggita in Corea del Sud nel 2018 dopo la morte dei suoi due figli. Si tratterebbe di una cittadina neozelandese di 42 anni di origine coreana, per la quale è stata chiesta l’estradizione.
Per il suo arresto era stato emesso un mandato globale dell’Interpol. Gli agenti sono riusciti a rintracciarla e ad arrestarla nelle scorse ore, durante un’irruzione notturna avvenuta in un appartamento nella città sud-orientale di Ulsan. Sulla sua posizione le autorità avrebbero ricevuto delle soffiate, confermate poi da una serie di appostamenti messi in atto dalle forze dell’ordine locali. La polizia neozelandese si era messa sulle sue tracce dopo che gli inquirenti erano riusciti a stabilire l’identità dei corpicini ritrovati nelle valigie.
La polizia ha chiesto che alla sospettata sia negata la libertà su cauzione prima della sua estradizione in Nuova Zelanda, dove pende sulla sua testa l’accusa di duplice omicidio. I media locali hanno inoltre riferito che la donna avrebbe vissuto ad Auckland per alcuni anni, insieme al marito e ai bambini. Il padre, tuttavia, sarebbe morto di cancro diverso tempo prima il macabro avvenimento. I nonni delle vittime, invece, sarebbero residenti neozelandesi.
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