In dieci anni il colosso Usa del Big Tech ha “collezionato” una sfilza di multe miliardarie in Europa. E la lista rischia di allungarsi.
L’ultima sanzione è la multa da oltre 4 miliardi di euro confermata dal Tribunale dell’Unione europea.
È una lista che fa una certa impressione quella delle multe collezionate in dieci anni in Europa da Alphabet, la controllata di Google. Giusto ieri il Tribunale Ue ha sostanzialmente dato conferma alla decisione della Commissione europea, che nel 2018 aveva sanzionato Google per aver imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili per consolidare la sua posizione dominante. Una muta salata, la più grande di sempre da parte di un’autorità europea della concorrenza: 4,125 miliardi di euro.
Ma ci sono anche altre indagini in corso da parte delle autorità di regolamentazione antitrust di Bruxelles, sotto la guida di Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile della politica digitale e della concorrenza. Sotto la lente di Bruvelles ci sono anche Amazon, Apple, e Meta.
E non tè tutto: quest’anno l’Unione europea ha introdotto nuove leggi sulla concorrenza e la moderazione dei contenuti Internet. Nuove regole che danno ancora più potere alle autorità di regolamentazione sull’industria tecnologica.
Google ancora non si è espressa su una possibile impugnazione della sentenza davanti alla Corte di Giustizia Europea. Ma le grane per la compagnia di Mountain View non sembrano essere finite qui. Nelle prossime settimane partiranno altre due cause, in Olanda e nel Regno Unito. Stavolta il pomo della discordia è la pubblicità online. In ballo, riferisce l’AGI, è un potenziale risarcimento danni da 25 miliardi.
Google replica parlando di una causa “speculativa e opportunistica. Quando riceveremo la denuncia la combatteremo vigorosamente”.
Rimane il fatto ineluttabile che l’Europa per Google si sta rivelando un campo minato disseminato di privacy, regole antitrust e GDPR (ed è in arrivo la stretta del Digital Act). Finora la commissione per la concorrenza dell’UE da sola ha inflitto a Google 8,25 miliardi di euro in sanzioni antitrust.
Ma la lista delle sanzioni non finisce qui. C’è ad esempio la multa di 220 milioni infitta nel 2021 dall’Antitrust francese per abuso di posizione dominante: Google approfittava della sua posizione dominante nell’immissione di annunci online.
Nel 2019 sono arrivate altre sanzioni, sempre per l’abuso di posizione dominante, da parte della Commissione europea: 1,49 miliardi per le condotte anticoncorrenziali legate al servizio Adsense. Lo stesso anno Google ha pagato quasi un miliardo di euro al fisco francese per la chiusura di un’inchiesta su una presunta frode fiscale e per tasse arretrate.
Nel 2017, altri 2,4 miliardi di multa inflitti dall’Antitrust europea. Google è stata sanzionata per Google Shopping, tramite il quale non avrebbe dato lo spazio adeguato alla concorrenza nei risultati di ricerca. Un altro milione di euro di multa nel 2014 per Street View. Per il Garante della privacy italiano le auto di Google percorrevano le strade della Penisola senza essere perfettamente identificabili. Impedendo così alle persone presenti nei luoghi attraversati dalle “Google cars” di decidere se prestarsi o meno alla “cattura” delle immagini. Infine vanno contati anche i 900 mila euro di multa in Spagna per aver violato la privacy.
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