Giorgia Meloni sostiene che nel programma di Fratelli d’Italia e del centrodestra non è previsto il condono fiscale.
Lo ha detto durante il confronto col segretario del Pd di lunedì scorso. Ma è realmente così?
Durante il faccia a faccia con Enrico Letta, andato in onda lunedì pomeriggio (12 settembre), Giorgia Meloni ha detto che nel programma dalla coalizione di centrodestra non c’è il condono fiscale.
Ma come stanno davvero le cose?
Per “condono fiscale” si intende questo: saldare i debiti col fisco pagandone soltanto una parte. Ora, nel programma elettorale di Fratelli d’Italia si parla della formula del “saldo e stralcio” per le cartelle fino a 3 mila euro (peraltro già il governo Draghi aveva approvato lo stralcio fino a 5 mila euro, dunque un condono).
Niente altro che un condono, in buona sostanza. Mentre per le cartelle superiori a 3 mila euro dovrebbe essere applicata un’imposta maggiorata del 5% al posto di sanzioni e interessi, oltre alla rateizzazione automatica in 10 anni. Il programma del centrodestra promette invece la “pace fiscale”.
Cosa prevede il programma elettorale di FdI
Il programma di Fratelli d’Italia contiene chiaramente la proposta di saldare e stralciare le cartelle fino a 3 mila per le persone in difficoltà. A pagina 7 e 8 del programma, dopo la richiesta di «un nuovo patto fiscale per l’Italia», si legge:
«Per le cartelle in essere: “saldo e stralcio” fino a 3.000€ per le persone difficoltà e per importi superiori pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni».
E subito dopo:
«Per le situazioni che precedono la cartella esattoriale, la tregua fiscale con la formula del 5 + 5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l’amministrazione finanziaria, sanzione forfettaria del 5% e rateizzazione automatica in cinque anni».
Cosa dice il programma di centrodestra sul condono
Le cose dunque non sembrano proprio come le ha raccontate la leader di Fratelli d’Italia. Tanto più che anche nel programma della coalizione di centrodestra è presente un velato riferimento al condono fiscale. Il programma invoca infatti la “pace fiscale”. Al quarto punto del paragrafo “Per un fisco equo” si legge: «Pace fiscale e saldo e stralcio: accordo tra cittadini ed erario per la risoluzione del pregresso».
A sentire come viene descritta questa “pace fiscale” da vari esponenti di spicco del centrodestra, la misura proposta sembra del tutto simile a un condono fiscale. Fare pace col fisco, come viene intesa questa espressione, vuol dire dare la possibilità di mettersi in regola pagando soltanto una parte del proprio debito.
Così ad esempio Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ha spiegato la pace fiscale: “Tu devi mille euro allo Stato, decidi di pagare domani mattina: ne paghi 500”. Giocando un po’ sul significato delle parole, per Tajani condono fiscale sarebbe non pagare nulla del debito col fisco. Ma in realtà il condono è una misura che vuole agevolare i contribuenti permettendo loro anche di pagare una parte del debito per mettersi in regola.
Certamente nei due programmi, quello di Fratelli d’Italia e quello del centrodestra, la parola “condono fiscale” non appare. Ma è anche vero che quegli stessi programmi contengono, di fatto, la descrizione di pratiche di condono. Che così rientra dalla finestra dopo essere uscito dalla porta.