Vietato l’uso dei cellulari durante le lezioni: sia gli studenti che i professori dovranno tenerlo sotto chiave per tutta la mattinata. Questa l’iniziativa di un liceo scientifico, apprezzata da docenti e alunni.
Severa ed emblematica la decisione di una preside di un liceo del Bolognese. Sia gli studenti che i professori non potranno usare i loro smartphone per tutta la durata delle lezioni.
I telefoni dovranno rimanere chiusi all’interno di un armadietto custodito a partire dalla prima campanella e fino al termine della mattinata scolastica. “Dobbiamo uscire dalle dipendenze da cellulare e da social. Dopo anni di pc a causa del Covid, ora è tempo di guardarsi in faccia e di ascoltarsi”, spiega la dirigente dell’istituto Malpighi di Bologna.
Come si apprende da Il Corriere, l’iniziativa riguarderà tutte le classi del liceo Malpighi di Bologna, e coinvolgerà non solo gli studenti, quanto anche gli stessi professori. A promuoverla è la dirigente Elena Ugolini, che ha parlato della necessità di “disintossicarsi” dai dispositivi e dai social, nonché della necessità di tornare a comunicare faccia a faccia ora che la pandemia pare essere un brutto ricordo.
“Per noi le nuove tecnologie non sono il male”, ha sottolineato la preside dell’istituto, evidenziando però come sia importante “uscire da queste dipendenze, da cellulare e social appunto che sono anche di noi adulti. “Ora, abbiamo ricominciato l’anno scolastico guardandoci in faccia, senza più mascherina a cui siamo stati costretti causa Covid, un inizio all’insegna della presenza, dell’ascolto, della relazione e concentrazione per tutto il tempo delle lezioni. Senza cellulare i ragazzi non sono continuamente distratti, sono invece più concentrati e in relazione”, ha proseguito poi la referente.
Il cellulare dovrà dunque essere posizionato all’interno di un armadietto custodito a partire dal suono della prima campanella, e potrà essere ripreso soltanto al termine delle 6 ore di lezione. Ovviamente, ragazzi e professori avranno comunque a disposizione tutti gli strumenti tecnologici di cui hanno bisogno in classe, tra cui la LIM. Un’iniziativa, questa, approvata dal collegio docenti e apprezzata anche dai giovani alunni.
Per la preside si tratta di “un regalo” che viene fatto ai ragazzi, “ai loro neuroni, ai loro cuori, alla loro affettività e capacità cognitive e di relazione”. La scuola non è in realtà nuova a questo tipo di regole: già l’anno scorso, infatti, era stata avviata una “prova” in una classe pilota. “All’inizio i ragazzi hanno fatto fatica ma poi ci hanno ringraziato“, ha evidenziato la preside, spiegando come abbiano guadagnato serenità per le sei ore di presenza, di relazione. “E anche i genitori, che vogliono bene ai propri figli, che capiscono quanto sia forte la loro dipendenza da cellulare e social, hanno apprezzato”, ha infine concluso la dirigente.
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