Torna a casa Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage: il padre killer gli scrive dal carcere

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Torna a casa Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage: il padre killer gli scrive dal carcere. La risposta di suo nonno: “Gli ho chiesto se si sente ancora un uomo”.

È stato infine dimesso dall’ospedale di Varese Nicolò Maja, 23 anni, unico superstite della terribile strage compiuta a Samarate dal padre Alessandro il 4 maggio scorso. Il giovane può finalmente tornare a casa: dopo 4 mesi trascorsi ricovoretato a seguito delle gravi lesioni riportate in quell’occasione, verrà ora ospitato dai suoi nonni.

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“Grazie a chi mi è stato vicino, anche solo col pensiero e con le parole. Voglio dire grazie a tutti. Ora inizia una nuova vita e cercherò di ricostruirla. Sono pronto per questa avventura, ce la metterò tutta”, racconta il 23enne. Mentre dal carcere, il padre killer gli scrive una lettera.

Il nonno: “Gli ho risposto se si sente ancora un uomo”

Alessandro Maja, architetto 57enne, è finito in carcere con l’accusa di aver ucciso a martellate la moglie Stefania e la figlia Giulia la notte tra il 3 e il 4 maggio nella loro casa di Samarate. Avrebbe aggredito anche suo figlio Nicolò, sempre raggiungendolo alla testa con un colpo di martello. Il giovane, finito in fin di vita a causa delle lesioni gravissime, si è salvato, e dopo mesi di ricovero ospedaliero può finalmente tornare a casa.

E sempre a distanza di mesi dal giorno della strage, il padre scrive dal carcere lettere ai suoceri, per chiedere di suo figlio. Gli ho risposto se si sente ancora un uomo. Io e mia moglie Ines abbiamo passato ogni giorno in ospedale. Una cosa terribile. In tantissimi ci hanno sostenuto, a partire dal sindaco di Samarate Enrico Puricelli, che ieri mattina, dopo le dimissioni, siamo andati a trovare”. Queste le parole di nonno Giulio, 81 anni, raggiunto da Il Corriere della Sera in occasione delle dimissioni del nipote. L’anziano avrebbe spiegato che avrebbe raccontato, nella sua lettera di risposta a Maja, per filo e per segno quello che Nicolò ha passato dopo quella terribile strage.

I progressi delle condizioni di salute del 23enne, inoltre, sono stati raccontati anche dal sindaco di Samarate, Enrico Puricelli, che ha incontrato personalmente il giovane dandogli il bentornato. Il primo cittadino ha spiegato che si tratta di un “cammino ancora lungo”, anche se la ripresa di Nicolò è stata “strepitosa”. Il giovane, dopo essere uscito dal coma verso la fine di maggio, ha infatti ripreso tutte le facoltà cognitive, anche se “per il resto ci vorrà una lunga riabilitazione” e un intervento chirurgico. “Gli auguro di tornare ad una vita piena e che possa superare il dramma che ha vissuto”, ha aggiunto il legale del giovane, Stefano Bettinelli.