Superbonus, si sblocca lo stallo: quali sono i punti dell’accordo al Senato

Strada in discesa per il decreto Aiuti bis dopo l’accordo raggiunto al Senato tra l’esecutivo e i gruppi parlamentari.

Dopo la votazione a Palazzo Madama il testo del decreto dovrà tornare a Montecitorio.

Superato lo scoglio del Superbonus sul decreto Aiuti bis. La misura era una delle bandiere del Movimento Cinque stelle. A difenderla strenuamente erano stati Gianmauro Dell’Olio e Emiliano Fenu, i capigruppo in commissione Bilancio e Finanze del Senato.

I due avevano alzato le barricate per impedire la cancellazione della norma. Ma adesso sul punto si è raggiunta un’intesa. Lo ha confermato, entrando in Senato, il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Sul Superbonus, come avevo anticipato ieri, abbiamo individuato una soluzione che ritengo possa trovare il consenso del Parlamento. Abbiamo depositato la norma in Commissione e verrà votata in mattinata”, ha spiegato Castelli.

La misura, ha aggiunto il viceministro, “serve a garantire cittadini ed imprese, e soprattutto a far camminare una misura che abbiamo fortemente voluto e costruito, con l’obiettivo di garantire, in questi anni post Covid la ripresa del settore edile e la crescita del Pil. Un obiettivo che è stato ampiamente raggiunto”.

Strada spianata per il dl Aiuti bis

Con l’intensa raggiunta adesso la strada sembra spianata per il decreto, che appariva arenato al Senato dopo il rifiuto di M5s e Cal di ritirare gli emendamenti e le paure del Governo di perdere 17 miliardi di risorse. Il testo dopo l’approvazione dovrà poi passare alla Camera.

Risolutiva la proposta del governo, che ha tolto responsabilità in solido per le imprese fuorché in caso di dolo e per i soggetti passibili di sanzioni antimafia. Come volevano i Cinque stelle, nel decreto non ci saranno oneri a carico dello Stato. Stamattina l’ok definitivo del governo.

Questo il testo del provvedimento: “viene introdotto l’articolo 33 bis (Semplificazioni in materia di cessione dei crediti ai sensi dell’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77)”. Con esso si stabilisce che solo “con dolo o colpa grave” non si può accedere al Superbonus, non “in presenza di concorso nella violazione”. Si tratta di disposizioni che “si applicano esclusivamente ai crediti per i quali sono stati acquisiti, nel rispetto delle previsioni di legge, i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni”.

Risolto anche il problema degli ‘insegnanti esperti’. Come avevano chiesto Leu (con Loredana De Petris) e i pentastellati, nel decreto è stata inserita la previsione della contrattazione collettiva. Ciò significa che per aver accesso alla qualifica bisogna essere “stabilmente incentivati nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva. Questa funzione non ne comporta altre, al di fuori dell’insegnamento”.

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