Stato Ue, le strategie per uscire dalla crisi nel lungo discorso annuale della presidente della Commissione Von der Leyen. Elogiati anche i dipendenti della ceramica italiana come “modello di risparmio energetico”.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha pronunciato il suo discorso annuale sullo stato dell’UE. Durante la conferenza al parlamento di Strasburgo, von der Leyen ha delineato le riposte europee l’Europa alla guerra in Ucraina e i punti che tutti i Paesi membri sono chiamati ad applicare per proteggere le famiglie e le imprese dalla stangata della crisi energetica e dall’inflazione.
La presidente ha anche parlato delle misure necessarie che l’Europa dovrebbe applicare per affrontare la crisi climatica, oltre che delle misure atte a garantire un futuro sano ai giovani cittadini europei. Ospite d’onore della conferenza Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, accolta anche dalla presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, e dagli eurodeputati presenti.
Von der Leyen sullo Stato Ue, i punti più importanti affrontati in Commissione
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione, Ursula von der Leyen ha spiegato le principali priorità politiche per il prossimo anno lavorativo. Il conflitto russo-ucraino e l’aggravarsi della crisi energetica sono stati i temi ricorrenti del suo discorso, che ha assunto per questo un tono gravoso e cupo. “Mentre ci guardiamo intorno, mentre vediamo lo stato del mondo di oggi, sembra che tutto ciò che una volta sembrava permanente stia svanendo”, ha detto la presidente ai rappresentanti europei. Tuttavia, von der Leyen ha parlato anche di ottimismo e ha invitato a una più stretta collaborazione alla luce di quello che sta emergendo a causa delle forti tensioni geo-politiche. “Ci riusciremo – e quel successo apparterrà a ognuno di noi“, ha dichiarato la presidente, citando la defunta regina Elisabetta II.
E proprio in relazione alle tensioni geo-politiche, tra i punti più importanti toccati dal suo discorso vi sono proprio le sanzioni alla Russia. “Le sanzioni devono restare“, ha spiegato Von der Leyen ha iniziato il suo discorso elogiando la resistenza dell’Ucraina contro l’invasione, e descrivendo il paese come una “nazione di eroi”. “La solidarietà dell’UE rimarrà irremovibile”, ha poi aggiunto, spiegando che Putin sta pagando per la “scia di morte e distruzione” che ha provocato. “Il Cremlino ha messo l’economia russa sulla via dell’oblio”, ha sottolineato la presidente.
Altro punto riguarda la crisi energetica. “La Russia continua a manipolare attivamente il nostro mercato energetico. Preferisce bruciare il gas invece di inviarlo in Europa come da contratto”, ha spiegato il capo della Commissione. E ha poi presentato tre proposte chiave per contenere il caro bollette: un piano a livello europeo per l’introduzione del risparmio elettrico obbligatorio; un tetto massimo uniforme sui ricavi in eccesso realizzati dalle centrali inframarginali (ovvero quelle che non usano il gas); una tassa per catturare parzialmente gli enormi profitti raccolti dalle società di combustibili fossili. Inoltre, è stato concordato lo stoccaggio congiunto. “Ora siamo all’84%: stiamo superando il nostro obiettivo. Ma purtroppo non basterà. Abbiamo diversificato dalla Russia a fornitori affidabili. Stati Uniti, Norvegia, Algeria e altri”, ha spiegato la presidente.
Ad ogni modo, proprio sugli sforzi necessari per far fronte all’aumento dei pressi energetici von der Leyen ha menzionato come esempio positivo l’eccellenza italiana. “I lavoratori delle fabbriche di ceramica del Centro Italia hanno deciso di spostare i loro turni al mattino presto, per beneficiare della riduzione dei prezzi dell’energia”, ha infatti evidenziato la presidente. “Questo è un esempio su un milione di europei che si adattano a questa nuova realtà. Voglio che la nostra Unione prenda esempio dalla sua gente. Ridurre la domanda durante le ore di punta farà durare più a lungo l’offerta e farà scendere i prezzi”, ha poi aggiunto.
Infine, per quanto riguarda il cambiamento climatico che sta devastando l’Europa, la presidente è stata chiarissima: “Dobbiamo fare della natura il nostro primo alleato”. La diagnosi di Von der Leyen della crisi energetica ha infatti una causa fondamentale: la forte dipendenza dell’UE dai combustibili fossili. Il blocco, ha affermato, dovrebbe ora sforzarsi di accelerare la transizione da tutti i combustibili importati e sviluppare sistemi di tecnologia verde sostenibili e autosufficienti, prendendo ad esempio quanto già fatto dalla Danimarca.
La presidente ha parlato dell’idrogeno come di un “punto di svolta” per il continente, spiegando che l’obiettivo è quello di creare una nuova Banca europea dell’idrogeno per garantire circa 3 miliardi di euro di investimenti per il settore. “Abbiamo tutti visto fino a che punto il Green Deal è importante. L’estate 2022 rimarrà nelle memorie delle persone“, ha affermato, in riferimento a quanto emerso dagli studi di Copernicus. “Abbiamo visto tutti i fiumi in secca, le foreste in fiamme, l’impatto del caldo estremo. E sotto la superficie, la situazione è molto più drammatica”.