Laura Pausini è finita nell’occhio del ciclone per non aver voluto cantare Bella Ciao durante uno show alla televisione spagnola.
È subito partita la polemica in Spagna e sta montando anche da noi.
La popolare cantate romagnola era ospitata a El Hormiguero, un famoso quiz della tv spagnola. Nel costo della puntata, il conduttore (Pablo Motos) ha sfidato i suoi ospiti a giocare a Fulgor (con un format ispirato a Furore). In breve, il gioco consiste nell’accennare una canzone sulla base di una parola a tema solitamente piuttosto generica. Nel caso in questione la parola a cui ispirarsi era “corazón” (cuore). Dopo aver intonato alcuni brani in spagnolo, Laura ha optato per Cuore Matto di Little Tony, non molto conosciuta in Spagna.
Il conduttore a quel punto, per uscire dall’impasse, ha intonato Bella Ciao, l’inno della Resistenza partigiana e della lotta al fascismo. Ben più noto in Spagna grazie alla serie tv di successo La Casa di Carta, che ne ha fatto il suo soundtrack. Ha tentato di coinvolgere gli ospiti presenti in trasmissione, ma ha dovuto incassare il no di Laura Pausini. “E’ una canzone molto politica e io non voglio cantare canzoni politiche”. Così la cantante ha spiegato il suo rifiuto di intonare Bella Ciao.
Il gioco è proseguito senza particolari drammi, ma sui social è immediatamente partita la polemica.
La Pausini è stata subissata di critiche. Tra chi le ha detto “ti dovresti vergognare” e chi ha scritto “Bella ciao per sempre!!!”. Un altro critico su Facebook la invita a studiare: “Se considera Bella Ciao come una canzone politica, intesa come di parte, essendo esclusivamente antifascista e antinazista ma di tutte le parti politiche che presero parte alla Resistenza dai comunisti ai cattolici ai liberali, le consiglio un ripasso delle basi della Costituzione italiana”, scrive un fan su Facebook.
E ancora: “Mi ha fatto vergognare, con il suo rifiuto a cantare Bella Ciao. Vuol dire non conoscere le radici della sua terra. La canzone ha una storia e una prima versione che era il canto delle mondine, sfruttate e maltrattate. Bella Ciao è il canto che dà la voce agli oppressi. Ha perso una buona occasione peccato”.
Ma c’è anche chi difende la scelta della cantante: “Finalmente un’artista con un po’ di carattere”.
Su Twitter, Laura Pausini ha voluto replicare in prima persona alle polemiche scoppiate dopo il suo rifiuto di cantare Bella ciao durante il programma televisivo spagnolo: “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi sembra ovvio. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non si inventino ciò che non sono”.
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