Benno, parla la difesa :«Incapace di intendere e volere quando assassinò i genitori. Al suo cervello manca materia grigia»

Secondo i consulenti di parte incaricati dalla difesa, Benno Neumair, che ha confessato il delitto dei genitori Laura e Peter a Bolzano, soffrirebbe di «un grave disturbo della personalità, di tipo narcisistico, antisociale». 

Sarebbe affetto da un «grave disturbo di personalità a causa del quale era incapace di intendere e di volere sia nel momento in cui uccise suo padre Peter, sia quando strangolò sua madre Laura. Anche attualmente è malato e socialmente pericoloso». È questa la conclusione stilata da due consulenti incaricati dai legali di Benno Neumair, a processo con l’accusa di delitto e occultamento delle salme dei suoi genitori, uccisi il 4 gennaio 2021 a Bolzano.

Benno Neumair, i genitori Laura e Peter-meteoweek.com

I consulenti di parte affermano che Benno sarebbe affetto da un serio disturbo di tipo narcisistico della personalità cominciato da piccolo e che col trascorrere del tempo tenderebbe al peggioramento. Questo disturbo lo renderebbe non in grado di avere controllo di sé.  Per i consulenti, la lite avuta con il padre, avrebbe innescato la sua rabbia devastante, che poi lo ha portato a commettere il delitto.

La difesa afferma che Benno non avrebbe alcuna ragione di mentire sulla lite avuta col padre. Inoltre, il 30enne avrebbe un difetto al cervello, che è possibile constatare da una risonanza magnetica. Come sostengono i consulenti della difesa, ciò che hanno notato «nelle immagini del cervello di Benno Neumair ci ha sorpreso molto: nella zona destra dell’ippocampo manca la materia grigia». 

La consulente di difesa Cristina Scarpazza, spiega che «i cambiamenti anatomici nel cervello non possono essere visti ad occhio nudo ma nel cervello di Benno Neumair si possono notare ad occhio nudo. La lesione in quel punto del cervello è stata trovata anche in altri pazienti con il corrispondente disturbo della personalità. La massa grigia degenera quando gli steroidi anabolizzanti vengono assunti per molto tempo. Inoltre, i pazienti con un ippocampo danneggiato tendono a non essere in grado di controllare la propria aggressività e non possono controllare le proprie emozioni».

Nel frattempo, Benno avrebbe commesso una nuova aggressione, in carcere, dando un pugno a un compagno di cella. Questo episodio, per cui è scattato un nuovo procedimento a carico del giovane, è avvenuto il 17 agosto scorso, nel corso di un litigio. In passato aveva assalito pure un altro detenuto.

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