Il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, chiude a eventuali cambi di rotta sul Pnrr. Poi aggiunge: “Ma aperti a discutere con futuro governo”.
Il tema della rinegoziazione del Pnrr è emerso anche nel recente confronto tra Enrico Letta e Giorgia Meloni.
“Nell’arco temporale del Next Generation Eu ci saranno venti o trenta elezioni. Non possiamo cambiare i nostri piani perché abbiamo le elezioni ma siamo pronti e aperti a discutere con tutti i governi che stanno arrivando dopo le elezioni, compreso quello in Italia”. Così Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, in audizione alle commissioni Affari economici e Bilanci del Parlamento europeo.
“Non abbiamo un trattamento speciale per l’Italia per quanto riguarda il Recovery. Tutta la discussione che abbiamo avuto sulla materia si applica a tutti gli Stati membri, compresa l’Italia”, ha detto Gentiloni. “Abbiamo l’articolo 21, con il punto 22, in cui viene spiegato cosa è possibile emendare nei piani. Questo significa che non partiamo da zero, non stiamo ridiscutendo tutto il Pnrr per ogni Paese”, ha aggiunto il commissario europeo.
A stretto giro di posta sono giunte anche le dichiarazioni del vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. Rispondendo a una domanda su una possibile modifica del Pnrr italiano da parte del prossimo esecutivo, Dombrovskis ha detto: “Ci aspettiamo che le ambizioni del piano non sia ridotte. Ovviamente il target del 37% dell’azione climatica dev’essere affrontato. Da questo punto di vista non ci aspettiamo di abbassare il livello di ambizione e devono essere circostanze oggettive se uno Stato membro non riesce a raggiungere un determinato target”.
Il tema del Pnrr e dei fondi europei era affiorato anche nel botta e risposta tra Giorgia Meloni e Enrico Letta ospitato dal Corriere in vista del voto del 25 settembre.
Tra i vari affrontati anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Che si possa aggiornarlo è ragionevole”, ha dichiarato Meloni. “Il Portogallo lo ha chiesto e Gentiloni ha detto che è molto interessante. E noi non possiamo farlo? Bisogna utilizzarlo di più sull’approvvigionamento energetico”, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia.
Di tutt’altro avviso invece Enrico Letta: “Il Pnrr non va rinegoziato perché se lo si chiedesse daremo a chi ci presta quei soldi un messaggio, ovvero che l’Italia è inaffidabile”. Il segretario del PD ha poi aggiunto che “dentro il Pnrr ci sono già i meccanismi per rimodularlo sulle necessità dovute alla crisi energetica”.
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