Una società romana querela Zuckerberg. All’origine della contesa c’è il marchio di Meta.
Il fondatore di Facebook è accusato di aver contraffatto il logo, presentato per la prima volta al mondo nell’ottobre dell’anno scorso.
Guai in vista per il fondatore di Facebook? Maim Gruop, una società romana di comunicazione e public affairs, fa causa a Meta e porta Mark Zuckerberg in tribunale. All’origine della contesa il logo utilizzato dalle due società. Il primo a utilizzare la grande “M” dalle forme tonde che evoca il simbolo dell’infinto non sarebbe stato Zuckerberg. Stando a Fabio Perugia e Daniel Funaro, fondatori di Maim, siamo in presenza di una contraffazione.
L’accusa è pesante: Mark Zuckerberg avrebbe copiato il marchio di Maim. Già avviata la causa per contraffazione. “Siamo Davide contro Golia, non ci sfugge. Ma abbiamo la forza della ragione e della verità”, spiega Perugia all’AGI.
“Il giorno della presentazione di Meta – racconta Perugia – ci sono arrivate decine di messaggi. Sulle prime ci è venuto da ridere. Clienti e amici ci chiedevano se ci avessero copiato il marchio. Poi chi ci conosce meno ha iniziato a domandare se fossimo stati noi a prenderci il logo di Facebook. A quel punto ci siamo dovuti tutelare”, spiega il fondatore di Maim.
“Meta non può utilizzare quel logo in Italia”
Così la società fondata nel 2015, con sede nel centro di Roma e quindici dipendenti, si è rivolta a due avvocati. Il ricorso si basa sulla tempistica di registrazione del logo Maim. Già a ottobre 2020 il marchio risulta utilizzato, con la domanda depositata ad aprile 2021 e vidimata il 29 ottobre dello stesso anno.
Il logo di Meta, invece, appare per la prima volta sempre nell’ottobre 2021, si legge. Una registrazione in Giamaica risulta con data 5 ottobre 2021. In Europa, invece, le domande presentate dalla società di Zuckerberg risultano ancora pendenti. Stando a Maim, il logo di Meta non è neanche registrato in Italia. D conseguenza, “Meta non può utilizzare quel logo in Italia”, afferma il 38enne romano Fabio Perugia, assieme a Daniel Funaro co-fondatore di Maim Group. Era la fine di ottobre del 2021 quando Zuckerberg ha annunciato al mondo il rebranding di Facebook. Con il nuovo nome di Meta e il nuovo simbolo.
Nessuna risposta da Meta
Così i telefoni dei due fondatori di Maim Group hanno cominciato a ricevere telefonate. “Non so se la volontà era quella di copiare il logo, ma risulta identico al nostro”, aggiunge Perugia. Il problema è la dignità professionale di Maim, che rischia di essere intaccata. “Lavoriamo in un campo in cui la serietà è tutto – spiega il co-founder della società romana – e non voglio che i miei clienti mi taccino di aver copiato il logo di Meta, semmai è successo il contrario”.
E Meta che fa? immediatamente sollecitata da Maim, “non si è degnata di rispondere”. E ora cosa accadrà? Maim Group spera di risolvere la causa civile entro l’autunno. Quanto all’opposizione al marchio negli uffici brevetti, tutto “dipenderà da come Meta intende muoversi e dove ha registrato il marchio”.