La guerra in Ucraina si combatte con le armi ma anche con la propaganda, sia dentro che fuori i confini nazionali. L’esercito russo è in difficoltà ma Putin non può più nasconderlo ai suoi, inoltre le sanzioni stanno mettendo in difficoltà economica Mosca.
Centosettanta giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Oltre sette mesi di una guerra che si combatte non solo con armi e carri armati, ma anche e soprattutto tramite una propaganda efficace che faccia oscillare l’ago della bilancia dell’opinione pubblica internazionale e del consenso dei propri cittadini.
Di quanto la comunicazione sia importante per mantenere il potere lo sa molto bene Vladimir Putin che nelle prime settimane di guerra ha messo su una macchina propagandista molto grande sulla presunta potenza militare russa ma che ora inizia a vacillare, duramente colpita dalla realtà che afferma come il suo esercito, partito per chiudere in maniera lampo l’invasione, sia invece in grave difficoltà e spesso respinto dalle forze ucraine.
La potenza militare russa è messa in discussione tanto che il ministero della Difesa di Mosca ha dovuto ammettere il ritiro quasi totale dalla regione di Kharkiv. Le autorità dell’Oblast hanno affermato di averliberato oltre quaranta insediamenti, per un totale di 3 mila chilometri quadrati.
Oggi è però partita la controffensiva con “attacchi di massa su tutte le linee del fronte” stando a quanto affermato dallo stesso ministero con “forze aeree, missilistiche e d’artiglieria che stanno conducendo attacchi di massa sulle unità delle forze armate ucraine in tutte le direzioni operative“. Mosca fa sapere anche di aver bombardato le posizioni ucraine a Bakhmut e nelle regioni di Mykolaiv, Zaporizhzhia e Kharkiv.
Le difficoltà russe in Ucraina hanno avuto l’effetto di una nuova offensiva ma non solo: alcuni deputati russi hanno chiesto le dimissioni di Putin proprio in virtù delle sconfitte militari conseguite. Un fatto del tutto nuovo e quasi inimmaginabile ma che fa capire come lo Zar anche a causa dell’effetto che le sanzioni occidentali stanno avendo nel Paese e che si stanno ripercuotendo violentemente sulla sua economia e sulla vita quotidiana dei cittadini russi.
Da parte di Kiev la comunicazione punta molto sui crimini di guerra dei russi nel territorio ucraino: nelle ultime ore si contano altri otto morti civili e “L’Ucraina registra fino a 200 crimini di guerra commessi ogni giorno dai russi” secondo le autorità di Kiev, e “più di 70.000 chilometri quadrati di mine posizionate in dieci regioni ucraine“.
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