Altri 12 miliardi nel decreto Aiuti per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia, in attesa dell’intervento dell’Europa. La Lega utilizza il problema per la campagna elettorale e Salvini richiama Giorgia Meloni.
Bollette in continuo aumento. Questa sta diventando la prima preoccupazione dei cittadini che si trovano prezzi raddoppiati per l’utilizzo di energia e gas. Europa e governo sono chiamati a intervenire repentinamente per evitare il salasso alle famiglie ma anche di mettere in crisi le aziende italiane, strozzate dai costi.
Il governo ha quindi deciso di mettere in campo nuovi interventi, previsti entro la settimana, per far fronte al caro-energia inserendo nel decreto Aiuti altri 12 miliardi, per un totale di 30 miliardi di euro da parte dello Stato contro la crisi energetica. In attesa di un ulteriore intervento da parte della comunità europea, il governo sta ragionando anche sulla possibilità dell’innalzamento del tetto Isee per l’accesso al bonus sociale, ovvero quello sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico.
Il caro-bollette finisce al centro del dibattito nella campagna elettorale, con la Lega in prima fila nel ribadire la necessità di un intervento dello Stato per salvare i risparmi delle famiglie. Matteo Salvini attacca l’alleata Giorgia Meloni per il fatto di tacere sul tema. “Si devono mettere sul tavolo 30 miliardi di euro a debito adesso per aiutare gli italiani a pagare le bollette, non capisco perché l’amica Giorgia su questo tentenni” afferma il segretario del Carroccio a Firenze, durante il convegno ‘Istruire o educare? La scuola del merito, delle opportunità e delle competenze’.
“È una campagna elettorale un po’ strana. Da una certa parte non arrivano proposte ma insulti, un campionario variegato di insulti. Su questo non si da’ un bello spettacolo. Abbiamo di fronte mesi difficili” aggiunge il leader della Lega. “Se qualcuno pensa di poter fare a meno delle scuole paritarie è un incosciente, un folle che vive su Marte – continua Salvini -. Se pensi che le scuole paritarie siano quelle dei ricchi ignori volontariamente. Non ci sono per la Lega scuole di serie A e di serie B, come non esistono studenti di serie A o serie B. Vogliamo crescere in un Paese libero?“.
“Per noi la scuola – conclude Salvini – non è qualcosa di cui rendersi conto di tanto in tanto, non è un bacino elettorale o sindacale, è il presente e il futuro di questo Paese e quindi ne parleremo anche dopo le elezioni“.
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