Allarme ONU, le emissioni di CO2 superano i livelli pre-pandemia. Il rapporto delle Nazioni Unite parla chiaro: “Stiamo andando nella direzione sbagliata, non c’è nulla di naturale in questi disastri”.
L’allarme lanciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) parla chiaro: “stiamo andando nella direzione sbagliata“. “Senza un’azione molto più ambiziosa, gli impatti fisici e socioeconomici del cambiamento climatico saranno sempre più devastanti”, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite.
In base a quanto emerge dall’ultimo rapporto di United in Science, pubblicato sullo stesso sito dell’OMM, le concentrazioni di gas serra continuano a salire a livelli record. I tassi di emissione di CO2 sono ora al di sopra dei livelli pre-pandemia dopo un calo temporaneo dovuto ai vari lockdown imposti dai paesi colpiti dal virus. “L’ambizione degli impegni di riduzione delle emissioni per il 2030 deve essere sette volte superiore per essere in linea con l’obiettivo di 1,5 °C dell’accordo di Parigi”, sollecita ancora l’agenzia. Altrimenti le conseguenze potrebbero essere più catastrofiche della guerra.
Si è tenuta oggi la conferenza a Ginevra. Secondo quanto emerso dal rapporto delle Nazioni Unite, che ha raccolto numerosi dati sul clima, dall’inizio di gennaio 2022 i livelli di CO2 hanno superato i livelli pre-pandemia dell’1,2%. E non solo: le concentrazioni di gas serra continuano ad espandersi, e a raggiungere livelli senza precedenti. Mentre a trainare la scia degli aumenti sono Stati Uniti, India e la maggior parte dei paesi europei. “La riduzione delle emissioni per il 2030 deve essere sette volte superiore a quella attuale, per essere in linea con l’obiettivo di 1,5 °C dell’accordo di Parigi”, si legge nel documento.
Già a maggio, però, l’ONU aveva dichiarato che ben quattro indicatori del cambiamento climatico avevano toccato livelli record lo scorso anno: le concentrazioni di gas serra, l’innalzamento del livello dei mari, l’aumento di temperatura dei mari e l’acidificazione degli oceani. “Stiamo andando nella direzione sbagliata”, ha sottolineato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres. “Senza un’azione molto più ambiziosa, gli impatti fisici e socioeconomici del cambiamento climatico saranno sempre più devastanti”, avverte l’agenzia.
“I record negativi si susseguono a un ritmo allarmante”, in riferimento soprattutto all’estate da record sofferta in Europa, alle alluvioni che stanno devastando il Pakistan – dove sta avvenendo “una carneficina climatica senza precedenti”, il costo “orribile” della dipendenza dalle energie non rinnovabili. “Non c’è nulla di naturale nella nuova portata di questi disastri. Sono il prezzo della dipendenza dell’umanità dai combustibili fossili“, spiega il segretario. Secondo i dati, ad oggi il numero di disastri meteorologici è 5 volte maggiore rispetto a 50 anni fa, con costi che si aggirano sui 173 milioni al giorno. Quest’anno come non mai, ha poi aggiunto, è stato ampiamente dimostrato il tragico legame che sussiste tra il cambiamento climatico e un numero sempre maggiore di eventi meteorologici estremi.
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