Otranto, arrestati sindaco ed ex sindaco: si indaga per corruzione e truffa allo Stato. Emerso un presunto intreccio tra affari imprenditoriali e politica, smantellato un giro di tangenti.
In dieci sono finiti in manette a Otranto. Secondo quanto si apprende dalle fonti, è stato smantellato un indebito sistema di affari e amministrazione che ha coinvolto anche la vita politica locale, oltre che quella imprenditoriale.
In tutto si contano anche sessanta indagati, sempre coinvolti nello stesso sistema associativo di natura corruttiva per interessi economici, e in relazione a gravi reati nella gestione pubblica. Nel mirino, si apprende, anche il sindaco e l’ex sindaco del comune di Otranto.
Secondo quanto si apprende dalla nota delle forze dell’ordine, nella giornata di oggi sono stati arrestati in dieci per associazione per delinquere finalizzata al compimento di vari reati contro la pubblica amministrazione, corruzione elettorale, frode in processo penale e depistaggio, turbativa d’asta, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea. Sono due le custodie cautelari in carcere emesse, mentre per gli altri otto si parla di arresti domiciliari.
In manette anche l’attuale sindaco, Pierpaolo Cariddi, 56 anni, e il fratello Luciano, 54, ex primo cittadino fino al 2017. Per loro si sono aperte le porte del carcere. Ai domiciliari, invece, diversi funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti. Come riportato dall’ANSA, il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, è stato già sospeso dall’incarico, poiché sottoposto a divieto di dimora dall’8 luglio scorso. Nel mirino però anche il presidente di Federalberghi di Lecce, Raffaele De Santis, che risulta tra i 10 soggetti arrestati questa mattina da carabinieri e Guardia di Finanza.
Secondo quanto viene riferito, le operazioni di indagine sarebbero partite nel dicembre 2017, dopo che Procura e Nucleo Investigativo dell’Arma leccese hanno posto sotto controllo alcune delle condotte dell’amministrazione cittadina. Le indagini sono dunque arrivare alla primavera del 2022, e sarebbe emerso da controlli e accertamenti un modus operandi consolidato dell’apparato pubblico. Un sistema, questo, che permetteva non solo l’arricchimento personale dei soggetti coinvolti, ma anche vasti bacini di consenso elettorale.
Oltre ai provvedimenti giudiziari, le autorità hanno anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro. Si tratta di strutture, viene spiegato, la cui autorizzazione e realizzazione sarebbe stata ottenuta illecitamente o in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.
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