Insulti al prete in chiesa, spintoni e cazzotti fuori dopo che il parroco aveva annunciato di voler prorogare le misure anti Covid.
Reazione scriteriata da parte di un fedele, infuriato per la comunione distribuita in mano e non in bocca. Con sfuriata contro il prete e aggressione fisica ai danni di un volontario.
Curioso – e sconcertante – episodio a Milano dove, nel corso di una celebrazione religiosa, un fedele ha prima insultato il sacerdote che officiava la messa e dopo ha aggredito uno dei volontari. È successo nella chiesa del Santissimo Redentore, vicino a piazzale Loreto.
A fare andare su tutte le furie l’uomo il fatto che il sacerdote avesse annunciato la sua intenzione di voler mantenere le disposizioni anti Covid che non prevedevano la distribuzione della comunione in bocca (in realtà consentita nell’arcidiocesi di Milano dallo scorso 16 giugno). Dunque comunione solo sulla mano. Tanto è bastato per andare in escandescenze l’uomo che alla fine della messa si alzato di scatto dai banchi. Poi si è avvicinato all’altare per andare a contestare l’annuncio del parroco, inveendo contro di lui apostrofandolo come “servo del potere”.
Il fedele avrebbe proseguito le sue invettive anche una volta accompagnato fuori della chiesa, dove avrebbe sferrato pugni a un volontario della parrocchia.
Una protesta plateale andata in scena al termine della messa delle 18:30, al momento degli avvisi. Il parroco stava spiegando ai fedeli che la scelta di distribuire la comunione solo sulla mano era dovuta al timore di una nuova risalita dei contagi Covid in autunno.
A quel punto l’uomo, sulla trentina, non ci ha visto più. Così sono partiti gli insulti, urlati a gran voce. Inizialmente il sacerdote ha scelto di ignorarlo. Il tutto sotto gli occhi attoniti di circa duecento fedeli presenti alla funzione religiosa. Qualche minuto dopo alcuni degli altri fedeli si sono avvicinati al trentenne per esortarlo a porre fine al suo sfogo improvviso. Ma lui non sembrava per nulla disposto a voler mettere fine alle sue rimostranze.
Non essendo riusciti a placarlo e tantomeno a convincerlo a uscire, i parrocchiani sono passati a misure più “energiche”. Una volta all’esterno della chiesa, secondo le prime ricostruzioni della dinamica dei fatti, la protesta sarebbe continuata. Finché l’uomo non avrebbe alzato le mani su uno dei volontari della parrocchia, assestandogli un paio di cazzotti. Dopodiché se ne sarebbe andato – non precisamente in pace – facendo perdere le proprie tracce.
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