Nessuno vuole soccorrerli: Loujin muore di sete a 4 anni sul barcone, tra le braccia della mamma. Si era messa in viaggio verso l’Europa nella disperata ricerca di una vita e un futuro migliori.
Non ce l’ha fatta la piccola Loujin, bambina di origini siriane partita dal Libano insieme alla mamma e alla sorellina di un anno. Lei e la sua famiglia si era imbarcata verso l’Europa, nella speranza di trovare un futuro migliore.
Una tragedia, quella avvenuta sul barcone. La bimba è morta di stenti, di sete, sotto gli occhi inermi dei migranti che erano con lei. Sotto gli occhi disperati di sua mamma e della sua sorellina. Una tragedia che si poteva evitare: per 10 giorni il natante sul quale era a bordo è stato lasciato in balìa del mare, senza che nessuno abbia fatto nulla per soccorrere chi vi era sopra.
Si chiamava Loujin Ahmed Nasif, aveva 4 anni e viveva in Siria. Un Paese dal quale scappare, tanto insieme alla mamma e alla sorellina più piccola era partita dal Libano, come fanno tanti altri migranti come lei. Era salita su quel barcone nella speranza di una vita migliore in Europa. Su quel barcone, però, l’hanno lasciata morire.
Secondo quanto raccontato dall’attivista Soufi Nawal, che da anni offre aiuto e sostegno alla comunità siriana in Sicilia, il natante sul quale viaggiava la bimba è rimasto bloccato in alto mare per circa 10 giorni. Tanti gli appelli e tante anche le segnalazioni fatte pervenire da Alarm Phone. Nessuna autorità, però, ha voluto aiutare quelle persone in difficoltà.
“Loujin è morta a causa delle politiche europee! È morta tra le braccia della madre mentre diceva ‘mamma ho sete’. Non credo ci siano tante parole da dire… La foto parla da sola”. Questo è quanto scritto nel post dall’attivista. Un post che denuncia una tragedia ingiusta, e che continua: “Piccola mia… Scusami! Ce l’ho messa tutta, ma degli adulti molto cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi. Scusami e sappi che il mio cuore batteva fortissimo ogni volta che mi richiamava quel turaya che avevate a bordo di quella barca”.
Per la piccola non c’è più nulla da fare, ormai. Soufi Nawal, però, spiega che in pericolo di vita vi sarebbero anche altre due persone: “Adesso so quasi per certo, che altri due adulti sono ancora dispersi, perché caduti in acqua durante le operazioni di soccorso”. Soltanto dopo dieci, lunghissimi giorni, l’imbarcazione è stata infatti recuperata dalle autorità greche. Ha dovuto però vagare per le acque impervie per giorni, tra Grecia, Cipro e Malta, prima di essere soccorsa.
La madre della piccolina ce l’ha fatta, e le sue condizioni non sarebbero preoccupanti. Ad essere grave, però, è la bimba più piccola di un anno, la sorellina di Loujin. Secondo quanto si apprende, pare che la piccolina abbia bevuto troppa acqua di mare, unica fonte di idratazione per quei migranti lasciati a sé stessi.
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