L’annunciata offensiva di settembre dell’esercito Ucraino sembra si stia trasformando in una disfatta per le truppe di Mosca. Cosa sta succedendo?
La prima vittima della guerra è la verità, e questo è un fatto. Ed il conflitto in Ucraina non sfugge alla regola: notizie confuse, tanta propaganda, informazioni spesso poco attendibili. Però l’evidenza non è semplice da nascondere, e quel che sta avvenendo in questi giorni nell’est dell’Ucraina è – appunto – evidente.
La riconquista dell’Est, fino ai confini della Russia
L’esercito ucraino, dopo aver annunciato per settimane che all’inizio di settembre avrebbe lanciato un’offensiva per riconquistare parte dei territori persi in questi mesi, lo ha semplicemente fatto. E la Russia, incredibilmente, è stata colta di sorpresa: gli stessi alti comandi di Mosca stanno iniziando ad ammettere delle difficoltà, mentre poche ore fa l’alto comando ucraino ha annunciato di aver riconquistato circa 3mila chilometri quadrati ed oltre quaranta tra paesi e villaggi. Una buona parte della regione di Karkhiv, importante città che era stata conquistata quasi subito dalle truppe russe, è stata strappata alle forze di occupazione e restituita alla sovranità ucraina. Ma non solo: l’esercito di Kiev starebbe avanzando in direzione di Lugansk, minacciando direttamente una delle due repubbliche separatiste del Donbass, mentre a sud starebbe anche aumentando la pressione in direzione di Kherson, altro importante centro cittadino sotto il controllo russo. Addirittura sembra che le avanguardie delle divisioni ucraine siano arrivate ai confini della Russia: se confermata, questa notizia andrebbe ad evidenziare la profondità e la forza dell’offensiva delle truppe di Kiev.
La disfatta dell’alto comando russo
Come è possibile che un’offensiva annunciata da settimane possa aver colto di sorpresa il potente (almeno sulla carta) esercito russo? Cosa sta realmente succedendo sul fronte est dell’Ucraina? Certamente i miliardi di euro e dollari in armamenti e sostegno che sono arrivati a Kiev stanno influendo sulle vicende militari, ma non può bastare solo questo a spiegare le enormi difficoltà russe. Mosca sta spiegando che l’avanzata ucraina è dovuta ad un “ridispiegamento” delle truppe per rafforzare le difese in Donbass, che sarebbe il vero obiettivo delle truppe di Putin. Ma la realtà sembra smentire questa versione: in realtà la Russia ha dovuto ridimensionare i propri obiettivi militari. Dalla ritirata dai sobborghi di Kiev ad oggi, la vittoria rapida e quasi indolore che – probabilmente – era immaginata a fine febbraio da Vladimir Putin e dal suo entourage, sta diventando una impresa sempre più ardua. E dunque? Probabilmente questa guerra è stata pensata male, organizzata peggio e portata avanti in maniera disorganizzata: il fatto di trovarsi di fronte un esercito meglio armato ed addestrato di quanto pensassero i russi (anche qui, fallimento dell’intelligence). Non sarebbe strano se i vertici delle forze armate russe, nei prossimi giorni, venissero azzerati in maniera anche brutale, conoscendo le modalità di Putin.
“Riconquisteremo tutto”: parola di Ramzan Kadyrov
A rendere ancora più evidenti gli errori russi, sono arrivate anche le parole dell’alleato ceceno: “Io, Ramzan Kadyrov, dichiaro ufficialmente che tutte queste città saranno riprese, la nostra gente è già li‘, addestrata per fare questo lavoro. Raggiungeremo Odessa nel prossimo futuro” avrebbe affermato il leader della Cecenia sul suo canale Telegram, come riportato dall’agenzia Ria Novosti. “Non posso incolpare nessuno, perché non capisco a fondo quale strategia sia stata sviluppata. Ma so una cosa: vincerà la Russia”, ha poi concluso il fedele alleato di Putin, andando comunque a sottolineare l’insensatezza della strategia russa. Che abbia ragione Biden, quando afferma che, in caso di vittoria ucraina, la Russia perderebbe lo status di super potenza? Che la scelta russa di invadere l’Ucraina per riaffermare la propria forza militare e politica si stia trasformando in un boomerang? Sarà chiaro tra pochi giorni: ma la possibile reazione di Putin potrebbe portare la situazione ad un livello di drammatica complessità ulteriore.