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Caldo fino a novembre, cosa rischiamo in autunno: è allerta alluvioni e piogge torrenziali

Caldo fino a novembre, cosa rischiamo in autunno: è allerta alluvioni e piogge torrenziali. Il cambiamento climatico e le temperature record degli scorsi mesi rischiano di provocare eventi meteo estremi.

Non sembrano promettere molto bene le previsioni per questo autunno. Secondo quanto emerso dalle proiezioni metereologiche, da settembre fino a novembre correremo il serio rischio di assistere a eventi estremi.

Caldo fino a novembre, cosa rischiamo in autunno: è allerta alluvioni e piogge torrenziali – meteoweek.com

Come spiegano gli esperti, infatti, dopo il caldo torrido che ha caratterizzato questa estate – la più calda degli ultimi 20 anni – nei prossimi mesi potrebbero verificarsi fenomeni temporaleschi violenti, pesanti alluvioni, pogge torrenziali e trombe d’aria su tutto il Paese.

Autunno anomalo, rischio di eventi meteo estremi

Ci aspetterà un autunno anomalo, e questo a causa del cambiamento climatico. Il caldo intenso dei mesi di giugno e luglio porterà infatti strascichi pesanti anche fino all’autunno inoltrato. Negli scorsi mesi si sono registrare temperature da record, valori che hanno influenzato anche la temperatura dei mari (arrivata a toccare i 28/30°C su gran parte dei bacini). Valori fuori norma, questi, che scavallano le medie stagionali di circa 4/5°C. E che si trasformano, inoltre, in una maggior energia potenziale in grado di dare origine ad eventi estremi.

Come spiegato all’AGI da Antonello Pasini, primo ricercatore Cnr e docente di Fisica del Clima, “con l’avvicinarsi dell’inverno si moltiplicheranno le infiltrazioni di correnti fredde e l’incontro di queste con il caldo accumulato, soprattutto nel Mediterraneo, rischia di dare origine a eventi meteo estremi”.

L’esperto parla di “grandini e alluvioni”, ma si prevedono anche smottamenti, frane e violenti temporali. Tutti fenomeni che “minacciano settori economici come l’agricoltura e molte parti del nostro Paese a rischio idrogeologico” – e che diventano segnali di un punto di non ritorno, “visto quanto accaduto all’ambiente”. L’allarme, del resto, lo ha già lanciato Copernicus, programma gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Risale infatti ad appena qualche giorno fa il mosaico di immagini satellitari che hanno rivelato come l’Europa si sia letteralmente prosciugata nei mesi di luglio e agosto 2022 – proprio il periodo di maggior picco dei valori record.

“Con l’innalzamento delle temperature del globo in progressione costante, c’è da aspettarci che la situazione tenda a peggiorare. Bisogna agire subito, adottando ad esempio il Piano Operativo Nazionale per far fronte ai cambiamenti climatici, finché si ha la possibilità di limitare i danni”, ha non a caso incalzato Antonello Pasini. E ha ricordato anche tutti noi siamo chiamati a fare la piccola nostra parte.

Valeria Girardi

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