Il caro energia provocherà un aumento dei prezzi dei libri scolastici? Potrebbe non essere proprio così: a renderlo noto l’Associazione Italiana Editori.
Tra inflazione e crisi energetica, la vita degli italiani sta diventando sempre più costosa: dalle bollette ai carburanti, andare avanti per le famiglie potrebbe diventare sempre più difficile. Senza contare che i rincari si stanno abbattendo anche sul mondo scolastico, con i prezzi dei libri che rischiano di lievitare.
E ormai manca davvero poco. Tra qualche giorno (uno più, uno meno) bambini e ragazzi torneranno tra i banchi di scuola: e se ad aspettarli vi è già una seria problematica – quella della mancanza di insegnanti – dietro l’angolo vi è anche l’incubo del caro-libri. L’allarme, si ricorda, era stato lanciato dal Codacons lo scorso 24 agosto.
L’associazione dei consumatori ha infatti avviato un monitoraggio sui listini al dettaglio sul “corredo scolastico”, analizzando dunque gli aumenti di prezzo non solo dei libri, ma anche di astucci, diari, zaini, quaderni e così via. Secondo quanto emerso, pare che sui listini si troverà un aumento del 7% rispetto allo scorso anno, con una spesa media totale stimata di 588 euro a studente. Se ci si aggiunge anche la spesa dei libri, la media fa ancora più paura: 1.300 euro a studente – che varia, naturalmente, a seconda dell’ordine e grado di scuola.
Dal caro-energia al caro-libri? Non è proprio così…
Secondo quanto dichiarato dall’Associazione italiana editori attraverso una nota ufficiale, “nell’anno in cui l’inflazione segna su base annua una crescita dell’8% gli editori scolastici, nonostante il quasi raddoppio del prezzo della carta, contengono la crescita dei prezzi dei libri di testo della scuola secondaria di primo e secondo grado all’1,5%”. Non ci sarebbe dunque da aspettarsi per quest’anno un aumento dei prezzi, dato che – spiega ancora l’Aie – “il prezzo dei libri di testo è fissato a inizio d’anno e non può variare nel corso dell’anno stesso”.
E anche da Zanichelli arriva la stessa rassicurazione: “I prezzi dei libri scolastici sono fissati a gennaio e non cambiano durante l’anno. L’aumento rispetto al 2021, deciso tenendo conto dell’inflazione programmata, è per i volumi Zanichelli intorno al 2%. Le scuole fanno le adozioni osservando i tetti di spesa, bloccati dal 2012. Il governo ha incrementato di 30 milioni il fondo per fare avere libri di testo ai meno abbienti, fondo che ora vale 133 milioni. Per i libri, dunque, l’aumento di spesa a carico delle famiglie sarà decisamente inferiore all’inflazione reale, che ora è dell’8,4%”.
La vera preoccupazione, a dire il vero, dovrebbe essere un’altra. Ciò che infatti Zanichelli – così come le altre case editrici – hanno realmente temuto è che, a causa della situazione attuale, sarebbe stato difficile trovare carta a sufficienza per avere i libri pronti ad inizio scuola. “Ci siamo riusciti, sostenendo costi elevatissimi, e ora siamo impegnati come ogni anno nella distribuzione”, ha sottolineato il direttore generale Irene Enriques, che però ha comunque sottolineato come “la situazione per le aziende è allarmante“. “Il prezzo della carta è cresciuto di oltre il 70% e sta ancora aumentando. Anche i costi per la prestampa e la stampa sono cresciuti più dell’inflazione, a seguito dell’aumento del prezzo dell’energia. Tutto questo avrà necessariamente un effetto sui prezzi futuri. Per mitigarlo, servirebbe un credito d’imposta per la carta, come esiste per i quotidiani”, ha infine concluso Enriques.