È atteso il via libera in Consiglio dei ministri al nuovo decreto contro il caro bollette. L’esecutivo a caccia di fondi per la manovra.
Ecco quali sono le ipotesi sul tavolo del Governo. Forse già giovedì dovrebbe tenersi la riunione per mettere a punto il provvedimento.
Giovedì dovrebbe esserci il Cdm che darà l’ok a un nuovo decreto contro il caro energia e gli aumenti spropositati delle bollette. Il governo cerca di trovare circa dieci miliardi per la manovra, ma è tutt’altro che scontato che si arrivi a questa cifra.
I fondi serviranno soprattutto a prorogare le scadenze. In particolare a vantaggio delle imprese, in grande difficoltà. Sembra certa, ad esempio, la proroga del credito di imposta sulle bollette delle imprese energivore. Ma anche quella della cassa integrazione, come in pandemia, per due mesi.
Per le prossime ore è in previsione una nuova riunione a palazzo Chigi, con la partecipazione dei capi di gabinetto, per capire quali misure entreranno nel nuovo decreto.
Nel frattempo continua la pressione delle forze politiche sul governo, mentre oggi le Borse europee hanno chiuso in rosso, sotto la spinta delle paure per la corsa del prezzo del gas, dopo il nuovo stop russo ai rubinetti del gasdotto Nord Stream.
I partiti tra pressioni e polemiche
Il leader di FI, Silvio Berlusconi, chiede all’esecutivo di “intervenire subito con un decreto per contenere i costi per famiglie e imprese, esistono molte soluzioni complesse, se ne può discutere, ma la sostanza è semplice: lo Stato deve farsi carico di almeno una parte significativa degli aumenti che non possono rimanere a carico delle famiglie e delle imprese”, detto il Cavaliere.
Sempre dal fronte del centrodestra, si alza la voce di Matteo Salvini. Il leader leghista polemizza con Bruxelles. “Le sanzioni non stanno fermando la guerra. L’Europa delle sanzioni ha il dovere di aiutare gli italiani a pagare le bollette della luce e del gas altrimenti la gente muore di fame”, incalza il segretario del Carroccio.
Il segretario del Pd Enrico Letta punta ancora il dito sui Cinque stelle per aver fatto cadere il governo Draghi. Aprendo una crisi che “sta avendo conseguenze negative per Mezzogiorno e per le famiglie perché sul tema bollette e caro energia, avendo un Governo non nel pieno dei poteri, purtroppo non è tutto quello che si potrebbe fare”.
La replica di Conte arriva a ‘Porta a porta’. Dove il leader del M5S spiega che la caduta del Governo Draghi “non era nei nostri piani”. “Non gli abbiamo tolto la fiducia ma avvertito per tempo che non avremmo votato il decreto con l’inceneritore”, spiega il presidente del Movimento.
Divisi anche sulle ricette contro i rincari
C’è divisione tra i partiti anche sulle ricette contro il caro bollette. “Sull’energia e le bollette siamo gli unici credibili, gli unici che dicono sì agli impianti sul medio periodo e contestualmente offrono soluzioni immediate alle sofferenze di famiglie e imprese”, rivendica il leader di Italia viva, Renzi, “chi dice No al rigassificatore a Piombino dice sì al razionamento, chi dice no agli impianti distrugge i risparmi delle famiglie”.
Il leader di Impegno civico Luigi Di Maio chiede di “intervenire con un decreto Taglia-Bollette per scongiurare la chiusura di 120mila imprese e il licenziamento di 370mila lavoratori”.
Ad ogni modo il nuovo decreto aiuti arriverà entro la settimana. A confermarlo anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro del Mef Pichetto.