Il segretario del PD lancia l’allarme: in caso di vittoria della destra alle elezioni la democrazia nel nostro Paese è a rischio.
A poco più di due settimane dal voto del 25 settembre i sondaggi danno il centrodestra nettamente in vantaggio (di oltre 18 punti) sulla coalizione di centrosinistra. Nel momento decisivo della campagna elettorale il segretario del PD Enrico Letta deve correre ai ripari per recuperare terreno e alza i toni evocando lo spettro dell’allarme democratico.
Il leader dem ha lanciato “un allarme: la destra potrebbe raggiungere il 70% dei seggi, con evidente rischio di stravolgimento della democrazia del nostro Paese“.
Quello di Letta è stato un attacco bifronte: da un lato l’affondo contro i rivali del centro destra guidato dal trio Meloni-Salvini-Berlusconi, dall’altro l’attacco agli ex alleati del M5S (Giuseppe Conte) e di Azione (Carlo Calenda).
Il segretario Pd parte dagli “effetti perversi” del Rosatellum, ai quali si sommano quelli del taglio dei parlamentari. Con questa legge elettorale, ha spiegato Letta, “è possibile che il 43% dei consensi dati al centrodestra si trasformi in un 70% dei seggi, uno scenario politico e democratico da incubo“. Il rischio, avverte, è “che venga stravolta nei fatti la nostra Costituzione“.
Ma ancora non è detta l’ultima parola, ha aggiunto Letta. Pensare che la destra abbia già vinto “è solo un abbaglio“, visto che “ci sono 60 collegi uninominali contendibili”. Per il leader del PD la partita è ancora aperta. E ribadisce che la vera scelta è “fra noi e la destra”. Letta torna dunque a usare l’argomento del ‘voto utile’. Da questo punto di vista, “il voto per le liste di Calenda e Conte è oggettivamente un aiuto per la vittoria della destra“.
Per questo Letta, legge elettorale alla mano, ribadisce che “un +4% a noi” invece che a 5s o Terzo polo “consentirebbe di riportare la partita nella contendibilità”.
Le repliche all’affondo di Letta
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Pronta la replica dei bersagli polemici del segretario del Partito democratico. “Non c’è nessun rischio per la democrazia perché il popolo è sovrano – gli risponde il leader della Lega Matteo Salvini – Letta vive su Marte”. Non le manda a dire anche Giorgia Meloni. La presidente di FdI fa osservare che la legge elettorale “è stata scritta e imposta dal Pd, con il voto contrario di Fratelli d’ Italia. Ma quanto fa ridere la sinistra italiana?”.
Arriva anche, più indiretta, la risposta di Silvio Berlusconi. Il leader azzurro sta portando avanti, dice, la campagna elettorale “in un modo non praticato da altri leader, perché io parlo solo dei punti del nostro programma. Mentre vedo che molti altri fanno una campagna elettorale tutta di attacchi e calunnie e questo mi spiace molto”.
Anche dal Terzo Polo non mancano le reazioni. Carlo Calenda di Azione risponde con una battuta: “Ma quindi Enrico Letta avete già perso? Che modo di fare campagna elettorale assurdo. Bloccheremo noi la destra sul Senato al proporzionale”.
Non si fa attendere nemmeno il commento di Giuseppe Conte, che invita a non cadere “nella mistificazione opportunistica di chi dice che il voto utile sia solo il voto utile solo a se stesso, trovo tanta arroganza in questa posizione. Letta ha deciso di fare di noi un capro espiatorio”.