Ragazza di 14 anni denuncia il suo ragazzo per stupro:«Mi obbligava a rapporti in strada»

Un ragazzo di 17 anni è finito sotto accusa per stupro, lesioni e stalking. Avrebbe picchiato la 14enne filmandola col telefonino, e poi tentando di impedirle di abortire. 

Un 17enne è finito in manette a Roma, accusato di aver stuprato più volte la sua ragazza, 14 anni, che per due volte è rimasta incita, ma la prima volta ha abortito.

tribunale-Meteoweek.com

I familiari della 14enne hanno sporto denuncia ai carabinieri il 30 luglio scorso. Dopo tutti gli accertamenti del caso, i carabinieri hanno arrestato il 17enne, che è accusato, come riporta Repubblica, anche di stalking e lesioni.

Il reato di stalking gli è stato attribuito per il pressing del 17enne sulla ragazza affinché abortisse. Il gip ha convalidato il fermo e il Riesame ha rigettato la richiesta di rilasciarlo. Tuttavia, c’è ancora da far luce su quanto occorso, per via del fatto che entrambi usavano molto i social.

Tutto è posto in un contesto di forte degrado sociale, in cui i genitori della 14enne, assistita dai servizi sociali già da un po’, avrebbero persino assalito e picchiato la madre del 17enne. Nella denuncia, la minore ha raccontato del rapporto con il ragazzo, che da attento e gentile sarebbe poi divenuto violento, per via della gelosia:«Era geloso e mi obbligava a non andare a scuola, in palestra o a ballare. Mi menava e ha rubato in casa mia».

La ragazza, che vive fuori dalla Capitale, ha raccontato che per andare da lui prendeva bus di notte, per raggiungerlo in discoteca in zona Eur. Per quel che concerne i rapporti sessuali, lui l’avrebbe obbligata a fare sesso anche per strada. «In uno di questi ha provato a strozzarmi con le mani al collo e mi dava dei morsi in faccia mentre filmava tutto con il suo cellulare. E non era la prima volta», ha detto la ragazza.

Ma la loro storia sarebbe terminata dopo il primo aborto per poi ricominciare allo stesso modo. La ragazza ha detto che il giovane l’avrebbe picchiata, che le avrebbe rotto «un labbro con un pugno, mi costringeva ad avere rapporti sui prati e una volta sotto un ponte del Tevere».

Il 17enne racconta invece tutt’altro: «Lei aveva la password del mio profilo Instagram e la usava per insultare mia mamma dicendo che ero stato io. Anche i suoi genitori insultavano me perché sono romeno, dicendomi “non ti lavi” e “romeno di m…”. Non l’ho mai picchiata e una volta che la trovai graffiata mi disse che era stata sua madre».

Per accertare l’accaduto, il pm ha posto i loro cellulari sotto sequestro, in cui vi sarebbero foto e video legati ai suddetti episodi e mandati ad amici tramite chat. Secondo il legale del 17enne, nei messaggi vi sarebbe solo parte di ciò che è realmente successo, perché il ragazzo avrebbe tenuto gli screenshot di tutte le conversazioni in cui si rileverebbe che lei si sarebbe inviata parte di quelle frasi di offese e minacce.

La famiglia della 14enne è seguita dai servizi sociali e avrebbe una residenza il cui indirizzo sarebbe fittizio. Sarà il giudice a dover stabilire cosa sia davvero accaduto.

Gestione cookie