Muore a 13 anni a Gragnano, il commento choc di un ufficiale dei Carabinieri:«I bulli non c’entrano, sei un coniglio»

A. Briguglio, che coordina le attività di sport della Scuola Ufficiali dei Carabinieri, ha scritto una frase choc su Linkedin, poi rimossa

A. Briguglio, istruttore delle attività sportive della Scuola Ufficiali Carabinieri, ha scritto un post su Linkedin che ha scatenato una serie di polemiche.

morte gragnano-meteoweek.com

L’uomo, commentando la morte del giovane 13enne di Gragnano (Napoli), precipitato da un balcone, al quarto piano, nel suo post ha scritto:«Se allevi conigli, non puoi pretendere leoni». Alessandro, 13 anni, aveva ricevuto una serie di messaggi in cui sei persone, di cui 5 minori e un maggiorenne, lo offendevano. Gli avevano scritto cose del tipo “Devi ucciderti, buttati giù”.

Inizialmente gli investigatori avevano ipotizzato che si fosse trattato di un incidente, ma poi, dopo un’analisi sul cellulare del ragazzino, dall’addio scritto alla sua ragazza, si evince che invece potrebbe essere stato un gesto volontario.

Come scritto nel post di Briguglio, poi rimosso, la colpa di quanto occorso non sarebbe da dare a coloro che hanno puntato il ragazzino, bullizzandolo, ma ai suoi genitori, «che non hanno saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino. Il problema con un bullo si risolve, da sempre, dimostrandogli che non hai paura di lui», ha commentato Briguglio nel post.

Secondo l’ufficiale, «un ragazzino si suicida…e psicoterapeutici sproloquiano in tv che le parole sono armi e che c’entra il bullismo, senza pensare che se allevi conigli non puoi pretendere leoni, e che magari la colpa è di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino…».

Secondo Matteo Flora, si tratta di parole che vengono dette da un istruttore i cui insegnamenti hanno un peso sulle idee di parecchi membri delle forze dell’ordine «deputati dallo Stato a garantire la sicurezza» dei civili.

La vicenda

Alessandro è caduto dal balcone della sua casa a Gragnano (Napoli), il 1° settembre 2022. All’inizio si ipotizzava un incidente, ma poi è emerso che si sarebbe potuto trattare di suicidio, cosa che quindi ha spalancato le porte a una ulteriore pista da seguire da parte degli investigatori. Indicativo è quel «non ce la faccio…ricordati di me» scritto dal 13enne poco prima di perdere la vita alla sua fidanzata dopo essere stato oggetto di minacce sia di persona che via chat.

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