WhatsApp, con le sue tante e nuove e funzionalità, rappresenta uno dei pochi sorrisi del 2022 di Mark Zuckerberg. Meta sta perdendo un sacco di credito con le sue applicazioni che non riescono a a stare al passo di TikTok, gli utili non ci sono (anzi si sono registrate forte perdite), come se non bastasse Facebook violerebbe le leggi finanziarie.
Lo ha stabilito un giudice dello stato di Washington, che ha sentenziato che Facebook ha ripetutamente violato le regole di finanziamento della campagna che richiedono alle piattaforme di rilasciare informazioni sugli inserzionisti politici sui loro siti.
La corte ha affermato che uno dei social di proprietà di Meta, ha ripetutamente violato la legge dello stato che richiede alle piattaforme tecnologiche di rendere disponibili le informazioni sugli annunci politici per l’ispezione pubblica in “modo tempestivo”, almeno secondo una dichiarazione dell’ufficio del procuratore generale dello stato di Washington.
Facebook e quel cinico tentativo stoppato
Secondo l’ufficio del procuratore generale, anche il giudice della corte superiore della contea di King Douglass North ha rifiutato anche la richiesta di Facebook di modificare parte della legge, dando un duro colpo alla sfida del gigante dei social media di alcune delle regole di divulgazione più severe che regolano la pubblicità politica digitale nel paese.
Un brutto colpo per Mark Zuckerberg: meta potrebbe passare un gran brutto periodo. Le parole ufficiali del procuratore di Washington, pubblicato dall’autorevole Washington Post, sono forti. “Abbiamo sconfitto il cinico tentativo di Facebook di annullare la nostra legge sulla trasparenza del finanziamento della campagna – tuona il procuratore generale di Washington, Bob Ferguson (D) – a nome del popolo di Washington, sfido Facebook ad accettare questa decisione e fare qualcosa di molto semplice: seguire la legge“.
La sentenza arriva in un momento molto particolare, quando Meta deve affrontare il controllo sulle informazioni che rivela sul modo in cui i candidati politici utilizzano le campagne di marketing sui suoi social network. Facebook ha affrontato a lungo critiche per aver consentito alle campagne politiche di personalizzare in modo restrittivo i propri acquisti pubblicitari.
Meta è anche oggetto di esame per le sue decisioni di lasciare o eliminare la disinformazione prima del midterm del 2022. I sostenitori hanno accusato la piattaforma di Mark Zuckerberg di trascurare i problemi della disinformazione relativa alle elezioni, comprese le false affermazioni secondo cui le famose elezioni americane del 2020 erano state truccate. Nel frattempo, i conservatori affermano che Facebook e altre società tecnologiche stanno ingiustamente ridimensionando i leader di destra, incluso l’ex presidente Donald Trump. Non ci voleva proprio questa sentenza.