La rete boccia i manifesti di un negozio di abbigliamento per bambini. Una scelta di marketing che sta molto facendo parlare di sé.
A suscitare polemiche non soltanto l’immagine poco canonica ma anche gli slogan sull’uomo come “donna che non ce l’ha fatta”
«Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta». Ha sollevato un polverone un cartellone pubblicitario apparso a Napoli e subito rilanciato sui social network. «Anche se non ho le tette so allattare», dice la pubblicità di un negozio di abbigliamento per bambini. Sul manifesto compare non la classica mamma, ma l’immagine di un uomo a torso nudo e in jeans impegnato ad allattare un bambino col biberon. Una scena accompagnata da una citazione di Groucho Marx sull’uomo come “donna mancata”.
La pubblicità, affissa in strada da un brand di sartoria napoletano, sta facendo molto discutere. Molti non hanno gradito la pubblicità, per i più svariati motivi. C’è chi sui social la boccia sonoramente, senza appello: «La stupidità e il buon gusto arrivano alle stelle (leggisi stalle)», commenta un utente.
Altre voci invece, mettendosi in una visuale femminista, accusano la pubblicità di aver banalizzato l’allattamento. Sempre sui social ci sono anche quelli, uomini e donne, che si sono indignati per l’immagine poco ortodossa, certamente non tradizionale, presentata dalla pubblicità. Così qualcuno ha commentato duramente scagliandosi contro l’«ignobile cartellone», augurandosi che «sia stato creato solo per scopi provocatori classici della campagna elettorale perché mi rifiuto di credere che ci siano persone che la pensino davvero così!».
Ma c’è anche chi “condanna” lo slogan ma “assolve” l’immagine. «Lo slogan è brutto perché tocca molte sensibilità, per il resto la foto è bella e dolce», scrive una commentatrice.
“L’immagine del maschio che è una donna che non ce l’ha fatta non è proprio corretta: se l’avessero detto a proposito delle donne mi sarei sentita offesa”. Così invece la scrittrice Viola Ardone, citata da ‘Repubblica’.
“La parità non significa che le donne devono far finta di essere uomini, e viceversa”, ricorda l’autrice de “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”. “Ma evidentemente questa è una campagna pubblicitaria e non una campagna elettorale e il suo scopo è quello di farsi notare, di far discutere. – aggiunge la scrittrice – E da questo punto di vista mi sembra perfettamente riuscita”.
Su questo punto non si può che essere d’accordo: indubbiamente la pubblicità è riuscita a farsi notare e a far parlare di sé
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