Era ricoverata all’ospedale Bambin di Gesù, a Roma. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio ha spiegato che non rispondeva più alle terapie.
La piccola Sofia, 5 anni, non è riuscita a sopravvivere. La bimba era ricoverata in ospedale, a Bambin Gesù di Roma, dal 23 agosto scorso.
Era nel reparto di terapia intensiva, ed era affetta da una insufficienza multiorgano assai grave. Sofia, calabrese, era stata trasferita urgentemente dal nosocomio cosentino Annunziata tramite un aereo dell’Aeronautica militare.
La drammatica notizia della morte di Sofia è stata diffusa dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, informato dalla direzione sanitaria del Bambin Gesù. L’uomo, infatti, era in contatto con loro.
Gli hanno quindi comunicato che la piccola Sofia non ce l’aveva fatta. «Purtroppo, nonostante tutti gli interventi, compreso il trasporto in emergenza, la piccola non rispondeva alle terapie. Ai familiari e alla comunità di Serra San Bruno va tutta la mia vicinanza e quella del Servizio sanitario regionale. Quando avvengono eventi così tragici, è per tutti noi un grande dolore», ha proseguito D’Amato.
Sofia era anche risultata positiva al Covid e l’avevano intubata per un’insufficienza epatica. A esprimere cordoglio per la morte di Sofia è stato anche il Comune di Serra San Bruno, sul profilo social ufficiale. «Il dolore per la scomparsa della piccola Sofia ha spezzato il fiato e il cuore di un’intera comunità, non lasciando spazio alle parole. L’amministrazione comunale e i cittadini tutti esprimono il loro più profondo cordoglio ai familiari della piccola. Riposa in pace dolce Sofia».
Sofia abitava con i suoi familiari in un paese in provincia di Vibo Valentia. Soffriva da tempo di insufficienza epatica acuta, che si manifesta sviluppando un danno molto serio al fegato, «che determina la compromissione del suo funzionamento», come è spiegato sul sito dell’Iss.
La bambina ha anche contratto il Covid e questo non ha certamente favorito il recupero, a causa del suo stato di salute già fortemente precario. A fine agosto è stata portata a Roma dall’ospedale di Cosenza con un volo militare partito da Lamezia Terme. Sfortunatamente, le sue condizioni fisiche sono peggiorate anche nel tempo in cui è stata al Bambin Gesù, non rispondendo alle terapie e, nonostante i tentativi dei sanitari di salvarla, non ce l’ha fatta.