Arrestato il genio della truffa: si spacciava per businessman e viaggiava in auto di lusso

Arrestato il genio della truffa: si spacciava per businessman e viaggiava in auto di lusso. Raggirati in quattro, il truffare con precedenti penali è riuscito a sottrarre 190 mila euro.

Sono scattate le manette per il “genio della truffa”. Spacciandosi per un importante uomo d’affari, era riuscito a mettere su teatrino che gli permetteva persino di viaggiare in auto di lusso. Gli incontri con i clienti ignari della faccenda avvenivano all’interno del prestigioso Hotel Bulgari, a Milano.

Roberto Meocci arrestato genio della truffa si spacciava per titolare della Menarini - meteoweek.com
Roberto Meocci, il arrestato genio della truffa: si spacciava per titolare della Menarini – meteoweek.com

Si presentava come Riccardo Menarini, e ad ingannare – oltre al fittizio biglietto da visita – erano anche gli indumenti e gli accessori di lusso che indossava. In realtà, Roberto Meocci (questo il suo vero nome) era ben noto alle forze dell’ordine per tutt’altro tipo di life-style.

Si presentava come proprietario della casa farmaceutica Menarini 

Roberto Meocci, senese residente ad Arezzo, è stato arrestato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Questa l’accusa contestata dal pm Marco Mescolini, mentre il gip di Firenze Antonella Zatini ha firmato l’esecuzione della misura cautelare in carcere. Meocci aveva alle spalle già diversi (alcune fonti riportano venti) precedenti penali: si parla di reati contro il patrimonio, truffe, appropriazione indebita, estorsione, falso, sostituzione di persona, millantato credito e frode. Ed è stato persino sottoposto a sette anni di sorveglianza speciale (nel 2012 e 2015) e a detenzione domiciliare. Ma i suoi “clienti”, ovviamente, non potevano saperlo.

Mi chiamo Riccardo Menarini e sono proprietario della casa farmaceutica Menarini group”. Con queste parole, infatti, si presentava alle sue vittime ignare di tutto. Insieme a lui anche due complici – sottoposti all’obbligo di dimora insieme alla moglie 46enne, esperta finanziaria ed intestataria del conto corrente nutrito a suon di truffe. Pare che i due scagnozzi si presentassero uno come collaboratore, e l’altro come autista del 56enne.

Le indagini della Guardia di Finanza di Firenze sono riuscite a portare alla luce una serie di truffe ai danni di quattro imprenditori. Si parla di un totale di 190 mila euro. Tra le vittime, la titolare di un’azienda cosmetica di Alessandria, che accortasi del raggiro, ha fatto scattare la denuncia. È stato grazie alla sua segnalazione che le fiamme gialle hanno avviato le indagini. Alla donna era stato promesso di esportare i suoi prodotti all’estero – in Gran Bretagna principalmente. Ma oltre alla cosmetica, il truffatore era riuscito a mettere lo zampino anche in società petrolifere e di orologi di lusso.

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