È esplosa la bombola di una saldatrice usata per eseguire alcuni lavori di riparazione. Tre persone hanno perso la vita a Crotone
Dramma a Crotone, dove l’esplosione della bombola di una saldatrice usata per eseguire una serie di lavori di riparazione in sala macchine, ha causato lo scoppio di un rogo sul rimorchiatore Asso, che ha la bandiera di Malta.
Nell’incendio sono morte tre persone, mentre un quarto marittimo ha riportato gravi ferite. I cadaveri di due dei marittimi morti nell’incendio sono stati ritrovati sulla banchina, mentre un terzo è stato sbalzato dall’esplosione ed è finito in mare. Un uomo che è rimasto ferito nell’incendio è stato portato urgentemente in ospedale, dove si trova in condizioni gravi, soprattutto a causa delle lesioni che ha riportato alle gambe.
A farlo sapere sono stati i vigili del fuoco che sono intervenuti subito in loco e che hanno domato il rogo e provveduto a mettere tutta l’area in sicurezza. Da quanto si apprende, c’erano sette marittimi a bordo, la maggior parte dei quali stranieri, nello specifico egiziani e indiani. Tra questi anche un membro dell’equipaggio italiano, che è uscito illeso dall’esplosione.
Sull’incidente sta indagando il sostituto procuratore Alessandro Rho. «Abbiamo constatato gli effetti di una violenta esplosione che ha coinvolto i marinai proiettandoli sopra la banchina», ha spiegato a Rainews24 Luca Cari, responsabile comunicazione Vigili del Fuoco. «Sono stati recuperati i corpi dei tre marinari. Il rimorchiatore era in fermo per una avaria ai motori e stavano effettuando alcuni lavori. Le cause dell’esplosione devono essere accertate ma non è partita dal container, ma dall’imbarcazione stessa».
Il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha postato un tweet in cui parla di quanto occorso a Crotone, a causa dell’esplosione, esprimendo vicinanza ai familiari dei marinai rimasti vittima dell’incendio che ne è conseguito. Inoltre, ha ringraziato i vigili del fuoco per l’intervento che ha definito “prezioso”. Si è espresso con parole di cordoglio anche Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale calabrese, che ha anche aggiunto:«Le tragedie sui luoghi di lavoro sono una ferita aperta che sanguina quotidianamente e che impone il massimo impegno per frenare quella che è da considerare una tra le più drammatiche urgenze del Paese».