Covid-19, perché il ritorno alla normalità potrebbe essere vicino

Il ritorno alla normalità è più vicino? Per gli esperti Omicron 5 non sembra capace di provocare nuove ondate in autunno.

In autunno partirà una nuova campagna vaccinale rivolta agli anziani e alle persone fragili, con nuovi vaccini bivalenti.

L’estate va verso la fine e, con l’avvicinarsi della stagione autunnale, cresce il timore di nuove ondate di Covid. Ma stavolta gli esperti sono convinti che, qualora Omicron rimanesse la variante dominante, non sarebbe in grado di generare pericolosi focolai in autunno. Potrebbero dunque non esserci nuove ondate. Uno scenario ipotizzato a causa della discesa della curva dei contagi.

Ancora difficile lanciarsi in pronostici sugli scenari autunnali e invernali. Anche l’estate, fino a quest’anno, era considerata un periodo di relativa calma. Invece nel primo mese e mezzo ha assistito a una risalita delle infezioni. A riprova dell’imprevedibilità del Covid-19, ormai conosciuta.

La curva epidemiologica è in calo, anche se al 18 agosto ci sono stati ancora 147 morti e 27.296 contagiati. Non proprio dati da fine pandemia.

Omicron 5 può provocare nuove ondate?

Ma gli esperti non fanno allarmismi e sono convinti che Omicron 5 non sarà in grado di avviare nuove ondate in autunno, tutt’altro che scontate. Ne è convinto ad esempio l’epidemiologo Carlo La Vecchia: «Omicron 5 non è più in grado di provocare nuove ondate», si legge su Money.it. Potremmo dunque essere davvero ai titoli di coda.

A originare una nuova ondata di contagi potrebbe essere solo una variante (o sottovariante) più aggressiva di Omicron e con un’alta capacità di diffondersi. A giudizio di altri esperti, come il consulente del ministro Speranza Walter Ricciardi, tra ottobre e novembre assisteremo comunque a una risalita dei contagi, che potrebbe però essere inferiore rispetto agli anni passati. In autunno infatti partirà una nuova campagna vaccinale con vaccini bivalenti efficaci contro il virus originario, Omicron e le nuove sottovarianti conosciute apparse a cavallo tra il 2021 e il 2022.

Una campagna con “due punture”

L’idea è quella di una campagna con “due punture”. Ovvero vaccinare nella stessa seduta sia contro l’influenza che contro il Covid-19. Le categorie interessate sono gli anziani (gli over 60) e i fragili. Nella nuova campagna vaccinale verranno coinvolti anche i medici di famiglia e le farmacie, oltre alle strutture delle Asl impegnate durante la pandemia.

Verranno invece dismessi gli hub, per via del flop dell’adesione alla quarta dose. In pochi si sono ammalati gravemente durante l’estate. Un fatto che ha convinto molti della superfluità di una nuova inoculazione. Nelle fasce di età più a rischio, tra i 60 e 69 anni l’adesione è stata infatti molto bassa: ha fatto la quarta dose solo il 7% delle persone, e il 13% tra i 70 e i 79 anni. Soltanto tra gli over 80 il tasso di adesione è salito fino al 30%.

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