Riscaldamento basso, vetrine spente e illuminazione stradale soffusa: le misure europee per ridurre i consumi energetici. In previsione di quella che sarà la stagione invernale, i paesi stanno varando pacchetti di misure.
Il caro consumi e il nodo dei costi energetici finisce al centro dell’attenzione europea. I membri dell’eurozona guardano con timore a quella che sarà la stagione invernale, con le tensioni geopolitiche che hanno minato soprattutto le forniture di gas, provocando un aumento dei costi che potrebbe addirittura innescare una recessione in tutta l’area.
Dal canto loro, anche le imprese italiane parlano chiaro al governo. Con le quotazioni del gas chiuse a 321 euro al Mwh (ovvero +533,8% in un anno) al Ttf di Amsterdam, mercato di riferimento europeo, l’appello a Draghi delle aziende gasivore è chiaro: “Interventi immediati o il settore si ferma”. E a pagarne le conseguenze, purtroppo, saranno i lavoratori.
Obbiettivo comune è dunque quello di puntare al risparmio. Misure suggerite e condivise, in buona parte da tutti i paesi europei, ma che chiaramente verranno perfezionate e adattate sulla base delle varie situazioni e condizioni nazionali.
Filiere produttive energivore a rischio stop, possibile distacco della fornitura di gas disposto dalla Russia, e prezzi (e azioni) che salgono alle stelle. I paesi europei hanno dunque scelto di applicare la linea della prudenza, che possa dunque correggere le abitudini dei cittadini così da risparmiare sui consumi e far arrivare a casa bollette meno care.
Con l’arrivo della stagione autunnale e invernale, queste sarebbero le misure da applicare per mitigare i rincari: riscaldamenti massimo a 19 gradi; condizionatori a non meno di 27 gradi; vetrine spente la sera dopo le ore 22:00; porte dei negozi da tenere chiuse per non disperdere calore o raffreddamento; facciate di monumenti, fontane ed edifici pubblici da tenere spente o a bassa illuminazione; non stare troppo tempo sotto la doccia, ed evitare sprechi di acqua.
Per quanto riguarda la Germania, il pacchetto di misure varato per ridurre i consumi elettrici prevede: dal 1 settembre temperatura massima di 19 gradi per il riscaldamento negli edifici pubblici (senza riscaldamento, invece, le aree di transito degli edifici); nei luoghi in cui i dipendenti svolgono un lavoro fisico intenso, il calore sarà limitato fino a 12 gradi; vietata l’illuminazione notturna degli edifici; illuminazione stradale più soffusa; e ancora, “in caso di una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno”, spiega il senatore ambientalista Jens Kerstan.
In Francia, invece, il governo sta per varare un pacchetto di misure che prevede: divieto della pubblicità luminosa tra l’1 di notte e le 6 del mattino; porte chiuse nelle attività commerciali riscaldate o climatizzate. In Spagna le misure contro sprechi e rincari sono in vigore già da agosto, e contano anche in questo caso sul contenimento dei consumi energetici – come luci delle vetrine spente a partire dalle ore 22:00, porte dei negozi chiuse per non disperdere raffreddamento, e aria condizionata che non deve scendere sotto i 27 gradi.
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