Il ministro della Difesa italiano è intervenuto alla riunione informale dei ministri Difesa dell’Unione europea. Ribadendo il ‘sostegno incondizionato a Kiev’ e la volontà di addestrare il personale ucraino all’uso sicuro degli armamenti.
“L’incondizionato sostegno a Kiev”. È la linea dell’Italia ribadita ieri dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. La conferma del supporto italiano “senza se e senza ma” all’Ucraina, impegnata nel conflitto iniziato dalla Russia lo scorso 24 febbraio, è arrivata durante la riunione informale dei ministri della Difesa dell’Unione europea, alla presenza dell’Alto Rappresentante Josep Borrell.
Il ministro Guerini, in apertura del suo intervento, ha ricordato l’impegno dell’Italia in tal senso. Guerini ha esordito evidenziando la necessità di “continuare a mantenere unità e determinazione a sostegno dell’Ucraina, lavorando sempre più in stretta sinergia con i nostri partner”.
In riferimento alla guerra in corso tra Mosca e Kiev, una specifica sessione di lavoro sulla “Prospettiva per il supporto all’Ucraina in ambito sicurezza e difesa dell’Ue” ha previsto il collegamento del Ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, a pochi giorni dalla nuova riunione del Gruppo di Contatto fissata a Ramstein il prossimo 8 settembre. Il collegamento del ministro ucraino ha dato a Guerini l’occasione per sottolineare come “nonostante la crisi di governo, si è riusciti a finalizzare il quarto decreto di aiuti, in linea con le priorità rappresentate” dal ministro ucraino Reznikov.
Oltre agli equipaggiamenti, ha detto Guerini, “stiamo provvedendo a garantire mirate attività addestrative al personale ucraino per rendere più sicuro l’impiego dell’armamento”.
In mattinata Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera Ue, aveva fatto riferimento alla necessità di fornire anche addestramento ai soldati ucraini. Borrell ha presentato l’ipotesi di avviare una missione europea di addestramento delle Forze armate ucraine. I Ministri della Difesa dei 27 Stati membri Ue hanno concordato sulla necessità di definire meglio dettagli e condizioni della missione, prima di prendere una decisione.
Borrell ha spiegato che i Paesi membri dell’Ue hanno deciso di lanciare il lavoro allo scopo di definire i parametri per la missione di addestramento europeo per le forze ucraine. Ai vertici informali “non si prendono decisioni“, ha sottolineato Borrell. Si tratta dunque di un lavoro “preparatorio”.
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