Un servizio del quotidiano spagnolo El Pais affronta il tema dei “deserti alimentari”. Un fenomeno che fa paura ai governi e fa male alla salute della popolazione, soprattutto quella più disagiata.
Molto diffusi negli Stati Uniti, in Europa manca ancora una vera mappatura dei deserti alimentari.
Cos’è un “deserto alimentare”? Proviamo a immaginare, spiega El Pais, di camminare per più di una ventina di minuti per riuscire a comperare della frutta, della verdura o del pesce. In Usa questa è realtà per quasi il 40% della popolazione.
Un deserto alimentare è quell’area urbana dove bisogna fare più di un miglio – circa 1,6 km di strada – a piedi, in auto o coi mezzi pubblici, “per trovare un negozio di alimentari che venda cibo sano”. Stando alla definizione fornita dal Dipartimento Agricoltura Usa, i deserti alimentari sono quei quartieri abitati da persone socialmente svantaggiate dal fatto di avere scarso accesso a cibi freschi e sani.
In questi quartieri non si trovano supermercato o altri negozi dove poter comprare verdura, pesce, frutta. Ad abbondare nei deserti alimentari sono i negozi come fast food o i minimarket sul modello delle stazioni di servizio. Ovvero negozi che vendono, se non cibo spazzatura, alimenti ultra-elaborati, ricchi di grassi insaturi, sale e zucchero. Vale a dire prodotti poco salutari per il corpo e la salute in generale. Una mancanza di alimenti sani che “si traduce in comunità con una maggiore prevalenza di obesità, diabete o malattie cardiovascolari”, spiega il giornale spagnolo.
Un fenomeno nocivo per la salute
Un fenomeno che preoccupa il governo americano. Tanto da aver voluto “mappare” queste zone mettendo a disposizione un atlante interattivo aggiornato grazie al quale i cittadini possono controllare se vivono in uno di questi “deserti alimentari”. Un fenomeno che negli Usa è fortemente correlato alla disuguaglianza socioeconomica e allo sviluppo urbano delle città. Chi vive in questi quartieri – a maggioranza abitati da una popolazione afroamericana e latinoamericana – deve fare più strada per trovare cibo sano e fresco. Una ricerca ostacolata anche dalla carenza di mezzi pubblici efficienti per non possiede un mezzo proprio.
Ci sono deserti alimentari in Spagna?
Ma qual è la situazione in paesi come la Spagna? Il Paìs se lo chiede. Ma ancora mancano dati sui deserti alimentari spagnoli. I risultati di uno studio mostrano però che in Spagna tra il 2013 e il 2017 si è registrato una progressiva diminuzione dei negozi tradizionali nei quartieri socialmente disagiati o più vecchi.
C’è anche lo studio dell’epidemiologo Usama Bilal che mostra come, nei quartieri a più alto livello socioeconomico e in quelli in via di gentrificazione, “la quota di mercato dei negozi tradizionali sia diminuita in misura maggiore, mentre quella dei supermercati sia aumentata”.
Mentre uno studio tra il 2016 e il 2019 su Barcellona ha stabilito che nella città catalana “il 95% della popolazione non deve camminare per più di un chilometro per accedere a un negozio che vende cibo sano”. Una situazione variabile da zona a zona, senza però un quadro unitario.