Il quoziente familiare tiene conto, per calcolare la tassazione sul reddito, del numero dei componenti del nucleo familiare.
Così il carico fiscale diminuisce col crescere delle dimensioni della famiglia. Come funziona e quanto cosa la proposta di Fratelli d’Italia.
È una delle proposte di Fratelli d’Italia: il quoziente familiare. Di che si tratta? E quanto costerebbe allo Stato? Il quoziente familiare è uno strumento di politica fiscale. È pensato in modo da tenere conto del peso del numero dei componenti di una famiglia al momento di tassare il suo reddito. Uno dei cavalli di battaglia del centrodestra, anche in risposta alla cosiddetta “società multietnica” propugnata da sinistra e favorita dall’immigrazione.
In campagna elettorale la leader di FdI Giorgia Meloni ha voluto rilanciare il quoziente familiare sintetizzandolo nello slogan: più numerosa è la famiglia, meno tasse paghi. Fratelli d’Italia ne ha fatto un “obiettivo di legislatura”, ma Giorgia Meloni ha promesso “qualcosa di grande impatto” fin da subito. L’idea sarebbe quella di aumentare l’assegno unico universale del 50%, portandolo fino a un tetto massimo di 260 euro mensili per ciascun figlio.
Meno tasse più la famiglia è ampia
Visto dal punto di vista tecnico, il quoziente familiare prende in considerazione ai fini fiscali il reddito totale della famiglia, rapportando questo reddito complessivo al numero delle persone che compongono il nucleo familiare. In questa maniera modo il carico fiscale si riduce col crescere delle dimensioni della famiglia.
Ma i critici obiettano: per i detrattori il quoziente familiare può risultare pesantemente distorsivo. In altre parole attenuerebbe in maniera rilevante la progressività dell’imposta sui redditi. Così verrebbero di fatto favoriti i nuclei familiari con redditi più alti. L’alternativa sarebbe quella di puntare a rafforzare gli assegni familiari. Proprio sul tema della famiglia Giorgia Meloni e il centrodestra si giocano una gran parte della campagna elettorale per il voto del 25 settembre.
Una riforma da 6 miliari
Per la leader di Fratelli d’Italia la famiglia rappresenta “il nucleo essenziale della nostra Nazione, è l’unità di base del nostro vivere sociale. Per questo crediamo che anche l’ordinamento fiscale debba riconoscere il ruolo sostitutivo di ammortizzatore sociale che le famiglie esercitano e che è sempre più cruciale nella moderna società'”.
A giudizio di Giorgia Meloni “si tratta di una proposta semplice e responsabile e magari qualche giovane coppia penserà con meno timore all’idea di mettere al mondo dei figli”. Quanto ai costi della riforma, sarebbero soltanto “6 miliardi – assicura la leader del centrodestra – Poca cosa rispetto alle decine e decine di miliardi buttati attualmente in bonus inutili”.