Il modello modenese Leoluca Granata dallo scorso ottobre si trova in carcere a Lugano.
In Svizzera deve scontare una condanna a cinque anni di reclusione nel penitenziario cantonale “La Stampa”.
È finito nei guai il modello Leoluca Granata, 20 anni, originario di Maranello (Modena). I giudici svizzeri lo hanno riconosciuto colpevole di aver stuprato una coetanea. Una violenza che sarebbe avvenuta a Lugano e perpetrata insieme ad altri due amici del modello ventenne, anche loro di Modena. Ma la famiglia del modello trasferitosi da alcuni anni a Milano per lavoro, non ci sta e nega che sia consumata la violenza. I familiari di Leoluca Granata chiedono giustizia e vogliono la verità. «Non è stato stupro ma un rapporto consenziente, la versione della ragazza non regge, sono diverse le contraddizioni emerse nel corso delle indagini», dichiarano al Resto del Carlino i genitori del modello, Rosa Battista e Maurizio Granata. Respinta anche la richiesta di scarcerazione su cauzione.
L’episodio del 25 settembre 2021
Per il modello si tratta di una ingiustizia. L’episodio finito nel mirino della giustizia svizzera è avvenuto a settembre 2021, quando Leoluca Granata aveva raggiunto i due amici modenesi a Lugano, dove abitano. Dopo aver passato in discoteca la serata del 25 settembre, si erano imbattuti su una ventenne rimasta a piedi all’alba, senza mezzi pubblici da poter prendere.
Così i tre le avevano offerto un passaggio. In auto ci sarebbero state delle effusioni tra Granata e la giovane, la quale avrebbe accettato di salire a casa dei ragazzi. Cosa sia accaduto da quel momento in avanti è finito al centro delle indagini della magistratura svizzera da parte degli inquirenti svizzeri. Ma le versioni dei fatti sono contrastanti.
Sequestrati i video del cellulare
Il modello modenese ammette i rapporti. Ma che a suo dire sarebbero stati consenzienti. Mentre la ragazza ha raccontato agli inquirenti di essere stata stuprata a più riprese dai te amici, incapace di opporsi perché sotto choc. Granata ha ripreso anche alcune scene in video poi acquisiti dagli acquirenti.
Per il tribunale si tratta di abusi e ha condannato a cinque anni il modello per violenza sessuale. Gli altri due amici invece hanno ricevuto una condanna a trenta e ventisette mesi. A loro veniva contestata l’accusa di atti sessuali con persone incapaci di discernimento. Ma i familiari insistono: “Non è andata così, si faccia chiarezza”.
La produzione di «Uomini e donne» prende le distanze
Il giovane modello aveva preso parte – per pochissimo tempo, poco più di un minuto – al programma televisivo «Uomini e donne» di Mediaset. Tanto che qualche utente sui social aveva ricollegato il suo volto a quello di un tronista.
Ma la produzione di «Uomini e donne» ha voluto puntualizzare, precisando che «nell’esprimere tutto il più forte dispiacere per l’accaduto alla ragazza ma anche alle famiglie coinvolte, ci teniamo a specificare che Leoluca Granata ha partecipato ad un’unica sola puntata su circa ben 4.300 andate in onda del programma da noi prodotto – si legge nel comunicato –. Inoltre è bene specificare che in quella singola puntata, lo stesso Leoluca è andato in onda per pochissimi secondi: il tempo di presentarsi come corteggiatore e, non convincendo evidentemente la tronista, vedersi eliminato nel giro di pochi attimi e di conseguenza uscire dallo studio. Totale in onda circa un minuto e pochi secondi».