Una lunghissima carriera: in cinquant’anni ha recitato in oltre 70 film accanto a mostri sacri come il maestro Totò, Rascel e Bramieri.
È rimasto sul palco fino a 94 anni. Ha prestato la voce a Stanlio e a George Jefferson della sitcom I Jefferson. Ma il suo grande maestro è stato Totò, dal quale ha imparato “tutti i tempi comici”.
È morto all’età di 96 anni Enzo Garinei. Attore di cinema e di teatro, doppiatore, è il fratello del noto famoso commediografo e regista teatrale Pietro Garinei (della celebre ditta Garinei e Giovannini).
Enzo Garinei era nato a Roma il 4 maggio 1926 a Roma. Dopo i primi esordi al cinema, a poco più di vent’anni, in Signorinella e in Totò le Mokò, una lunga carriera con oltre 70 film all’attivo. Per mezzo secolo ha calcato i teatri italiani, anche nelle produzioni del fratello Pietro come Alleluia brava gente e Aggiungi un posto a tavola, lavorando con Renato Rascel e Gino Bramieri. Con Totò ha girato moltissimi film per la regia di Mario Mattioli, Mario Monicelli e Camillo Mastrocinque. Il Principe De Curtis per il giovane Garinei è stato un grande maestro. “Da lui ho imparato tutti i tempi comici”, era solito dire.
Una carriera infinita: sul palco fino a 94 anni
Saltuariamente, fino al 2008, è stato anche doppiatore: ha prestato la sua voce a George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom I Jefferson (1975-1985). È stato celebre anche per il doppiaggio di Stan Laurel (Stanlio) in alcune comiche e film dopo la prima versione di Alberto Sordi. Nella sua lunga carriera cinematografica e televisiva – sempre col cuore rivolto al palcoscenico del teatro – ha avuto anche ruoli in alcune serie televisive.
Nel 2008 e 2009 ha partecipato a Facciamo l’amore, accanto a Gianluca Guidi e Lorenza Mario e di Aggiungi un posto a tavola, sempre al fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito. Protagonista fino all’ultimo nella stagione teatrale 2017-2018 e ancora nel 2019-2020 (quando aveva 94 anni) è tornato in tournée con la nuova edizione di Aggiungi un posto a tavola, dove interpretava dal vivo “la voce di Dio”, riscuotendo l’affetto del pubblico.