Il confronto tra i leader di Pd e FdI si dovrebbe tenere poco prima del voto su Rai1. Ma l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si oppone per mancanza di imparzialità nell’informazione.
A un mese esatto dalle elezioni politiche del 25 settembre, nei sondaggi Fratelli d’Italia e Pd si contendono il posto di primo partito in Italia. Entrambi sono attestati da tutti i sondaggisti tra il 23% e il 24,5%, con FdI in leggero vantaggio sui dem. Ma in 30 giorni possono cambiare molte cose grazie alla campagna elettorale, per questo motivo in molti invocano un confronto diretto tra i due leader Giorgia Meloni ed Enrico Letta da trasmettere in televisione e in diretta nazionale.
Non è di questo avviso l’AgCom la quale ha evidenziato, relativamente al confronto che si sarebbe dovuto tenere il 22 settembre durante la trasmissione Porta a Porta, alcuni elementi che non sarebbero corretti relativamente al rispetto dell’imparzialità dell’informazione.
“La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri” si legge in una nota dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
“L’Autorità, nella riunione del 24 agosto 2022, a fronte di diverse segnalazioni ricevute in relazione alla preannunciata organizzazione della trasmissione Porta a Porta programmata per il 22 settembre – continua la nota –, tra le quali quella del presidente della Commissione di vigilanza Rai Barachini, ha adottato a maggioranza, con il voto contrario della commissaria Elisa Giomi, una delibera con la quale richiama le emittenti televisive e radiofoniche nazionali al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento concernenti la campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre”.
E ancora “Al fine di garantire l’applicazione di tale principio, le emittenti dovranno tener conto che l’attuale legge elettorale prevede un sistema misto (maggioritario e proporzionale) che, da un lato, per cinque ottavi, prevede l’assegnazione dei seggi in collegi plurinominali in base ad un criterio proporzionale fondato sullo scrutinio di lista, dall’altro consente alle medesime liste di presentarsi (o meno) in coalizione per concorrere all’assegnazione dei rimanenti tre ottavi dei seggi in collegi uninominali in base ad un sistema maggioritario. Tale legge non prevede altresì l’individuazione di un capo della coalizione (laddove invece impone alle liste di indicare il relativo capo politico), né postula necessariamente che l’esito delle elezioni venga determinato dal confronto tra due liste o tra due coalizioni“.
“Pertanto, l’interpretazione della disciplina sulla par condicio – prosegue la nota – come risulta dal combinato delle disposizioni della delibera n. 299/22/CONS e di quelle del provvedimento del 2 agosto 2022 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, deve necessariamente conformarsi a tale impostazione, secondo quanto espressamente previsto dalla legge, e in questo senso sono i precedenti dell’Autorità relativi alla scorsa tornata elettorale“.
“Fermo restando quanto stabilito dalla citata delibera dell’Autorità in materia di confronto fra le forze politiche (e in particolare dall’art. 7, comma 10) – ammonisce poi l’AgCom facendo riferimento al previsto confronto a due tra Enrico Letta e Giorgia Meloni – la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri. Alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra richiamato, inoltre, la definizione delle modalità di eventuali confronti fra esponenti politici non può essere rimessa agli esponenti politici medesimi, rientrando, tale definizione, nella responsabilità editoriale dei direttori responsabili dei programmi”.
“L’Autorità ha pertanto ritenuto, in vista della seconda fase della campagna elettorale e al fine di fornire indicazioni a tutti i soggetti interessati – aggiunge – di rivolgere un richiamo a tutte le emittenti televisive e radiofoniche nazionali affinché, all’interno dei programmi di approfondimento informativo in cui sono previsti confronti politici, provvedano, nel rispetto della propria autonomia editoriale, ad assicurare un rigoroso ed effettivo rispetto delle condizioni di parità di trattamento, al fine di garantire all’elettorato una rappresentazione completa e imparziale delle diverse proposte politiche in vista del voto“.
L’Autorità, nel rispetto dell’autonomia editoriale delle singole emittenti, “vigilerà sulla programmazione televisiva e radiofonica, secondo le proprie prerogative, al fine di garantire l’effettività dei principi della parità di trattamento e della correttezza dell’informazione“.
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