Un trentenne di Rovigo precipita in un dirupo mentre cercava di recuperare il telefonino della fidanzata.
Una caduta fatale dopo un volo di duecento metri. A dare l’allarme, sotto choc, è stata la fidanzata.
Nel primo pomeriggio di ieri, 20 agosto, un trentenne della provincia di Rovigo, Andrea Mazzetto, è morto dopo essere caduto in un dirupo da un massiccio sulla Val d’Astico, a Rotzo, sull’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. È precipitato nel vuoto dopo uno spaventoso volo di cica duecento metri, sotto lo sguardo atterrito della fidanzata che si trovava con lui.
Stando alle prime ricostruzioni, sembra che l’uomo stesse tentando di recuperare un telefono cellulare, caduto alla fidanzata. Ma si è sporto troppo avanti nel precipizio. Così ha perso l’equilibrio cadendo in un precipizio. Quando Andrea è precipitato nel dirupo, la coppia di fidanzati si trovava vicino allo sperone «Altar Knotto», una formazione rocciosa dalla quale si può vedere la sottostante Val D’Astico.
La fidanzata, sotto choc per quanto successo, ha dato l’allarme allertando le forze dell’ordine. Le ricerche, ad opera di vigili del fuoco, Soccorso alpino e Suem 118, hanno poi permesso di recuperare il corpo senza vita del trentenne rodigino. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri per indagare sulle cause dell’incidente. Sul posto anche il medico legale per l’accertamento del decesso, avvenuto sul colpo. Una volta recuperata la salma, è stata trasportata all’ospedale di Asiago.
Andrea Mazzetto era un piccolo imprenditore edile. Dodici anni fa aveva aperto la «Mazzetto Andrea imbiancature e decorazioni». Decine di post sui social ricordano gli edifici che ristrutturava assieme ai suoi operai. Andrea, che a novembre avrebbe compiuto 31 anni, viveva a Rovigo con la fidanzata. I due convivevano da alcuni anni.
Nel gennaio 2018 si era segnalato, finendo sui giornali e su molti siti, per un’originale iniziativa. Assieme a un amico aveva organizzato in una discoteca una festa analcolica, alla quale avevano preso parte oltre 400 ragazzi, allo «Studio 16» di Arquà Polesine, ottenendo anche la benedizione del parroco. I due amici volevano dimostrare che ci si può divertire anche senza bere alcolici, ma the, succo di frutta e analcolici in generale. Un evento sostenuto anche dall’azienda sanitaria Usl 5 che aveva attivato un bus navetta.
Il giovane imprenditore era anche un grande amante della montagna e delle escursioni lungo sentieri impervi. Moltissime immagini lo ritraggono assieme alla fidanzata amata mentre camminano nei boschi. Il suo ultimo fotogramma è quello di un video dove si arrampica su una roccia. Poi la caduta mortale.
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