L”intesa di Istanbul tra Mosca e Kiev ha permesso lo sblocco dei carichi di cereali fermi nei porti ucraini.
Una buona notizia per i consumatori italiani, che dopo mesi di rincari folli dei prezzi vedranno scendere i costi di alcuni prodotti di largo consumo.
Con lo sblocco delle navi ucraine e l’arrivo dei primi carichi di mais e grano dovrebbero scendere anche alcuni prezzi al supermercato, dopo le pesanti stangate degli ultimi mesi. Lo conferma a Money.it il responsabile economico di Coldiretti, Lorenzo Bazzana.
Una discesa che dovrebbe riguardare soprattutto prodotti di largo consumo come pane e pasta, con o senza glutine. Ieri è giunta in Italia la prima nave con cereali dall’Ucraina, dopo l’accordo siglato a Istanbul tra Russia e Ucraina (col beneplacito dell’Onu) per il trasporto sicuro di grano e cibo dai porti dell’Ucraina.
La Rojen, la nave cargo battente la bandiera di Malta, ha trasportato 15mila tonnellate di semi di mais. È salpata da Chornomorsk, vicino a Odessa. Adesso scarica il suo carico a Ravenna, dopo aver sostato in Turchia per i controlli.
Ci sono ancora problemi invece per le esportazioni di grano. Due settimane fa era partita da Odessa la Razoni, nave che trasportava 26mila tonnellate di grano, diretta in Libano, al porto di Tripoli. Ma la nave è rimasta bloccata in Turchia, finché l’acquirente non ha optato per un altro fornitore. Si tratta di problemi tecnici che ad ogni modo dovrebbero trovare una soluzione nel giro di pochi giorni. L’obiettivo è arrivare a sbloccare i 22 milioni di tonnellate di grano fermi nei silos ucraini.
Ritorna l’olio di girasole
Stando a Bazzana “lo sblocco delle navi dai porti ucraini è molto importante innanzitutto dal punto di vista internazionale: permetterà la ripresa dell’approvvigionamento globale, evitando o mitigando delle vere e proprie carestie in Africa, che avrebbero rischiato di mettere in ginocchio anche l’Europa e l’Italia, tra aumento massiccio dell’immigrazione e riflessi sui prezzi”.
Un primo effetto dello sblocco è il ritorno dell’olio di semi, in primis quello di girasoli, col mercantile “Mustafa Necati“ che tra pochi a giorni dovrebbe approdare nel orto di Monopoli col suo carico da 6 mila tonnellate di olio di semi di girasoli. “Sarà un vantaggio importante per l’industria e per i cittadini – spiega Bazzana a Money.it – meno per l’agricoltura. Dall’inizio del conflitto i prezzi dell’olio di girasole sono aumentati del 66% e ora ci potrebbero essere abbassamenti di costo importanti”.
Prezzi di pane e pasta in discesa
Quanto al mais invece, il responsabile economico di Coldiretti fa osservare che “il nostro Paese dipende per una buona parte dai carichi provenienti dall’Ucraina e questo porterà benefici su tutti i prodotti associati, compresi i mangimi”. Un altro discorso va fatto per il grano: per l’Italia le importazioni da Kiev delle varianti duro e tenero non sono fondamentali, ma il nostro Paese potrà godere di una dinamica positiva dei prezzi. Infatti dopo la trebbiatura, “quello che si sta vedendo sui mercati già da giorni è un abbassamento del prezzo del grano, che potrebbe ora essere ulteriormente rafforzato”.