Google ci ha sempre viziato con la nascita di alcuni servizi importanti e di cui facciamo uso in continuazione, soprattutto se sono estremamente importanti per il salvataggio dei dati o di altre info chiave. Ma che succede quando questa possibilità viene meno?
Anno dopo anno Google ha creato un sacco di servizi, tutti accessibili tramite un unico account. YouTube, Ricerca Google, Google Maps e così via sono degli esempi lampanti. Possiamo fare letteralmente qualunque cosa grazie al fatto che siano collegati tra loro, ma ciò non significa che sia una buona notizia. Anzi, forse è esattamente il contrario.
La domanda che ci possiamo porre al momento è la seguente: che cosa succederebbe se il nostro account Google andasse perso? Si pensa che gran parte della propria “vita digitale” potrebbe andare persa, il che significherebbe abbandonare l’uso di Gmail, perdere gli acquisti sul Play Store, il profilo YouTube, i dati di navigazione di Google Chrome, i file di Drive, YouTube Music e backup di Google Foto.
Ma c’è di peggio se ci pensiamo: ci sarebbe la possibilità di rimanere senza un piano telefonico Google Fi o un pacchetto di streaming TV di YouTube. Potremmo anche perdere l’accesso ai pagamenti mobili e web con Google Wallet. Ciò che preoccupa è che questi timori non sono esattamente infondati, poiché l’approccio basato su algoritmi di Google all’applicazione significa che gli errori non sono rari e le persone, a volte, vengono bandite dal proprio account senza motivo. Vediamo questi “casi“.
Le storie legate a Google
Si tratta di momenti in cui Google adotta un approccio pesante ai divieti quando sembrano essere sospetti, come ha scoperto un Redditor nel 2018. L’utente, all’epoca, aveva restituito i dispositivi a Google, ma la società ha comunque addebitato il suo account. Quando hanno deciso di contestare la transazione ed emettere uno storno di addebito con la loro banca, Google glielo ha negato.
Esistono pure altri esempi importanti che riguardano Google stessa, la quale blocca gli account che non sono direttamente associati a violazioni dei termini di servizio. La società avrebbe vietato l’account personale dello sviluppatore di giochi per dispositivi mobili Ali Nadalizadeh, ossia il profilo aziendale associato al suo studio di giochi per dispositivi mobili Raya Games.
Allo stesso modo accadde nel novembre 2019, quando la casa di Mountain View aveva ingiustamente bandito gli utenti per emote spam durante lo streaming dello YouTuber Markiplier, nonostante l’host lo incoraggiasse esplicitamente. E questi divieti si applicavano all’intero account Google degli utenti piuttosto che ai loro profili YouTube.
Lo svantaggio più grande di tutti nell’avere tutti gli account legati, come abbiamo visto, è essere banditi pure sul resto dei servizi offerti da una azienda. Purtroppo Anche l’hacking è un’altra preoccupazione sempre presente, e su questo c’è poco da fare. Per “risolvere” la situazione si dovrebbero adottare pure altri servizi simili, come OneDrive e Outlook di Microsoft che sono piuttosto utili in questo senso.