Il MIT torna a farsi sentire con una iniziativa che ha dell’assurdo probabilmente. Avreste mai immaginato, un giorno di questi, che il vostro cellulare sarebbe stato capace di effettuare un test sierologico? A conti fatti è una pratica impossibile da realizzare o che potrebbe avere luogo soltanto in un film di fantascienza, ma adesso la finzione diventa a tutti gli effetti la realtà stessa. Come ci sono riusciti?
Gli esperti del Koch Institute for Integrative Cancer Research del MIT hanno portato a termine un test sierologico rapido per verificare il livello di protezione dal virus SARS-CoV-2 dato dagli anticorpi nel sangue. Lo scopo, in tal senso, sarebbe quello di rendere molto più semplice e soprattutto “homemade” un test che oggi richiede un prelievo del sangue e analisi di laboratorio.
Il metodo sviluppato dal MIT funziona in maniera molto simile ai test rapidi casalinghi, con un pungidito per estrarre una goccia di sangue e il classico kit con reagente e striscia con linee di controllo come per i tamponi rapidi. Questo significa che non sarà più necessario fare lunghe file in farmacia o temere di contagiare qualcuno a nostra insaputa. Ma i risultati ottenuti saranno stati soddisfacenti?
Gli esiti riscontrati sono stati sviluppati utilizzando un reagente contenente alcune proteine del SARS-CoV-2 etichettate con molecole d’oro per renderle visibili nel test. La cartina in questione è dotata di due linee: una che attira le proteine del virus e l’altra alla quale sono state attaccate dagli anticorpi nel campione di sangue. L’intensità di questa linea è proporzionale quindi alla quantità degli anticorpi. Una terza linea di controllo, invece, attira unicamente le molecole d’oro ed è necessaria per confermare che il reagente abbia bagnato l’intera cartina.
Il kit, continuando, può essere usato da solo per verificare la presenza o meno di anticorpi, mentre i ricercatori hanno anche sviluppato un’app per smartphone che, fotografando il risultato del test, consente di stimare con maggiore accuratezza il livello dei propri anticorpi, confrontando lo spessore delle linee visibili sulla cartina. Tramite questa analisi, l’applicazione è in grado di suggerire se è giunto il momento per una dose addizionale di vaccino per migliorare la propria resistenza al virus e ai sintomi della malattia.
Tuttavia, cambiando il mix di proteine del SARS-CoV-2 nel reagente, i ricercatori dicono che il test è facilmente adattabile alle diverse varianti del virus ma mano che queste emergono. A giudicare da quello che abbiamo visto pare che il progetto potrebbe rivelarsi essere tendenzialmente ottimale, il che vale a dire che verrà presa in considerazione la possibilità di mettere a disposizione tale strumento per riuscirci. Ci piacerà, oppure no? Sicuramente per coloro che non vogliono correre rischi, sì, per cui pensiamoci bene a quello che vogliamo fare e diamoci una mossa: il pericolo è sempre dietro l’angolo.