Orrore in famiglia: picchia la moglie incinta e la segrega in casa

Un uomo di 35 anni di Catania è finito in manette, colto in flagranza di reato dai militari dell’Arma. L’accusa è di maltrattamenti in famiglia

I carabinieri hanno arrestato un uomo di 35 anni di Catania, cogliendolo in flagranza di reato. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Violenza-Meteoweek.com

I carabinieri hanno effettuato un intervento in un’area residenziale di Pedara, a seguito di una segnalazione giunta al 112, per un forte litigio tra due persone sposate. Una volta in loco, nel cortile dell’abitazione hanno visto la donna, che ha 37 anni, in un forte stato di agitazione, con diversi dolori e con evidenti tracce ematiche sul volto.

Ai carabinieri, la donna ha raccontato che il marito aveva chiuso il cancello dell’abitazione per non farla fuggire e che quando i militari sono sopraggiunti era andato a nascondersi in mansarda.

Ma i carabinieri hanno scavalcato il cancello, hanno soccorso la 37enne e l’hanno trasportata in nosocomio, dove i sanitari hanno accertato contusioni e ferite in diverse zone del suo corpo. I medici hanno anche affermato che tali lesioni sono guaribili in 30 giorni.

La 37enne è incinta e ha rivelato ai carabinieri che non era la prima volta che il marito le metteva le mani addosso, ma solo uno dei tanti. La donna, infatti, da tempo avrebbe subìto una serie di maltrattamenti dal compagno, che però non aveva mai avuto la forza di denunciare.

I carabinieri sono riusciti a raggiungere il marito della donna, nel piano superiore della casa, luogo in cui l’uomo aveva cercato di nascondersi. Il litigio tra i due coniugi, nato per ragioni futili, era continuato per tutto l’appartamento, soprattutto nell’open space e nella stanza da letto, che i carabinieri hanno rinvenuto totalmente messa male, in disordine. L’uomo è poi stato accompagnato in carcere e si aspetta l’udienza di convalida.

Violenza sulle donne

I dati più recenti dell’Istat sulla violenza sulle donne indicano che il 31,5% di loro ha subìto nella propria vita un certo tipo di violenza fisica o anche sessuale.  A mettere in atto forme di violenza di maggiore gravità sono compagni o ex compagni, parenti o amici. Nel 62,7%, gli stupri sono stati compiuti dal proprio compagno.

È sempre opportuno, nei casi in cui si viva una situazione in cui l’uomo stia mettendo in atto aggressione fisica o psicologia, o stia minacciando tale aggressione, rivolgersi ai carabinieri per contattare il 112. Contattare i carabinieri pure se si sta provando a scappare con i figli, se colui che maltratta è in possesso di armi.

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