Virus West Nile, ricoverata bambina di 20 mesi: le aveva punto zanzara. Primario:«Malattia non va sottovalutata»

Sul corpo della bambina c’erano pomfi e aveva la febbre, ecco perché i medici hanno ritenuto che fosse il caso di ricoverarla. 

Una bambina di venti mesi potrebbe essere la paziente più giovane che in Veneto ha contratto il virus West Nile. La bambina è giunta in nosocomio a Verona lo scorso 4 agosto, accompagnata dai nonni cui era affidata, nonni che si sono preoccupati fortemente per una serie di punture di zanzara sul corpo della piccola.

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Sul corpo, infatti, i medici hanno notato che la bambina aveva dei pomfi e presentava anche febbre, il che ha fatto decidere ai sanitari di ricoverare la piccola, come riporta Il Corriere Veneto. Nel frattempo che si attende il risultato dell’esame, la bambina è controllata in reparto.

Attualmente, la situazione pare monitorata, non avrebbe sintomi gravi, ma visto che è molto piccola, si è scelto di prendere le dovute precauzioni. Se dovesse essere confermato il caso della bimba, sarebbe l’unico in Veneto, visto che finora i ricoveri sono stati di over 45, ed eccezioni come un uomo di 20 anni di Padova e alcune persone sui 30 anni.

Questi fanno parte dei 70 casi rilevati in Veneto tra il 7 giugno e il 4 agosto. In tutto, 105 contagi. A Verona i casi sono aumentati da 2 a 9 e Padova, che è la provincia che più ne ha risentito, da 40 a 68 casi, 42 dei quali sono stati attaccati da una forma neuro-invasiva, che è quella più grave.

Attualmente i decessi sono stati 8, di cui 5 a Padova, due a Treviso e uno a Venezia. Padova, tuttavia, resta l’ospedale che soffre maggiormente questa situazione. «Attualmente contiamo 15 ricoverati, sei dei quali in Terapia intensiva», spiega il direttore generale Giuseppe Dal Ben, in un colloquio col Corriere. «È una malattia da non sottovalutare, nelle forme più gravi riguarda soprattutto persone già colpite da altre patologie e quindi immunocompromesse.

Il virus, in questi fisici già debilitati provoca febbre, mal di testa, per arrivare nei casi più gravi a meningoencefaliti e ad altre forme neurologiche che possono diventare fatali. Il cambiamento climatico e una maggiore distribuzione delle zanzare nelle aree urbane possono aver agevolato la diffusione del virus».

Per tentare di contrastare la diffusione del virus, la Regione Veneto ha contattato Comuni e Usl affinché invitino la popolazione a mettere sulla pelle repellenti anti zanzare evitando tutte le forme di ristagno acqua.

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