Nelle caverne sulla Luna la vita umana è possibile, la nuova ricerca NASA lo conferma

Da Marte alla Luna, le speculazioni sulla possibile abitabilità del Pianeta Rosso e del satellite della Terra non si fermano mai. Certamente negli ultimi anni gli scienziati hanno fatto passi da gigante in merito, quantomeno, ad una possibile permanenza per quanto temporanea su uno dei due corpi celesti, ma in quanto a viverci per sempre… c’è da studiare ancora.

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Luna, trovate zone abitabili dall’uomo – MeteoWeek.com

Eppure una recente scoperta da parte della NASA e di alcuni ricercatori della UCLA ha dimostrato, anche se non senza qualche piccolo nodo ancora da sciogliere, che ci sono delle aree della Luna che potrebbero essere abitabili dall’uomo.

Una scoperta non da poco, soprattutto in vista dei prossimi insediamenti umani previsti per le prossime ricerche da parte delle varie agenzie spaziali, per le quali è prevista la presenza di astronauti che dunque hanno necessità di stazionare in un ambiente dalle temperature il più possibile temperate.

Sulla Luna come nella preistoria: si vivrà nelle caverne

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La Luna ha delle zone dove si può vivere – MeteoWeek.com

E’ stato acclarato dunque che il vero ostacolo per la vita terrestre sulla Luna è costituito dalle temperature del satellite, che vanno dai 127° C quando è toccata dal Sole fino a -247° C nella fase notturna.

Decisamente delle condizioni a dir poco sfavorevoli per una eventuale permanenza sul satellite naturale della Terra da parte degli esseri umani, ma uno studio condotto dalla NASA e dalla UCLA ha evidenziato che ci sono delle grotte lunari dove la temperatura si aggira intorno ai 17° C, sicuramente sufficienti affinché un astronauta non geli e non abbastanza caldi da causare ustioni.

Sono infatti dei pozzi che sono riparati dall’azione del Sole sulla Luna che permetterebbero la permanenza di esseri umani sulla superficie, o meglio sotto la superficie, della Luna. “Gli esseri umani si sono evoluti vivendo nelle caverne e nelle caverne potremmo tornare quando viviamo sulla Luna”: questa la spiegazione del ricercatore David Paige, della UCLA.

I cosiddetti pozzi lunari, in realtà, sono conosciuti da svariato tempo, quindi non costituiscono una novità per i ricercatori. Quello che è emerso dagli ultimi studi è invece la temperatura che si registra in questi pozzi, che è stato possibile misurare grazie alle immagini catturate dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA.

Nel particolare, le immagini utilizzate sono state catturate dalla termocamera Diviner Lunar Radiometer Experiment e ritraggono una fossa nella regione della Luna Mare Tranquillitatis. “Le fosse lunari sono una caratteristica affascinante della superficie lunare – ha dichiarato il geologo planetario Noah Petro del Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland – Sapere che creano un ambiente termico stabile ci aiuta a dipingere un quadro di queste caratteristiche lunari uniche e la prospettiva di esplorarle un giorno“.

 

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