Il Cavaliere è lanciatissimo in campagna elettorale ma Azione sta rubando parecchio consenso al suo partito. Per questo motivo decide di attaccare Calenda e il patto elettorale stretto col Pd.
Silvio Berlusconi sa bene che Azione ruberà diversi voti a Forza Italia. L’addio di diversi big forzisti, alcuni di questi passati alla corte di Carlo Calenda come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, ridimensiona fortemente il partito e il Cavaliere teme un ulteriore crollo di consensi che lo ridimensioni agli occhi dei suoi alleati e favorisca un Centrosinistra all’inseguimento della colazione guidata da Lega e Fratelli d’Italia.
L’obbiettivo del Cavaliere è quindi quello di recuperare i voti di centro che si stanno muovendo verso Azione. L’accordo col Pd è un ostacolo per il lui e il Centrodestra per cui attacca duramente: La manovra serve a “ingannare gli elettori moderati. Per portarli nel Centrosinistra. Hanno fatto un accordo per impedire al Centrodestra di governare ma non ci riusciranno” dice Berlusconi questa mattina.
Lascia il dubbio se sarà in campo di persona oppure no. “Non ho ancora deciso se mi ricandiderò, forse alla fine mi candiderò al Senato, ma credo di poter essere molto più utile in Europa” afferma durante una intervista alla radio su Rtl 102.5. Da tempo si parla di un accordo nel Centrodestra che lo veda a capo di palazzo Madama, ma lui smentisce: “sono totalmente infondate le notizie circa la mia ambizione per la presidenza del Senato” dice il leader forzista. “Se mi chiedessero di fare il presidente del Consiglio? No, l’ho fatto per quasi dieci anni, bisogna lasciare che ci sia qualcuno che possa fare ancora delle buone cose“.
Quale sarà dunque il prossimo governo qualora il Centrodestra dovesse vincere la partita elettorale del 25 settembre? “Il Centrodestra farà appello alle migliori energie del Paese e mi auguro si possano rendere note le risposte già prima delle elezioni per consentire agli elettori di orientarsi – ha aggiunto Berlusconi -, un governo di alto profilo, credibile in Europa e nel mondo anche grazie alla presenza di qualche eccellente individualità dell’economia, della cultura, della scienza” che lavorerà “naturalmente a fianco degli esponenti dei partiti che ne faranno parte. La ripartenza dell’Italia è appena cominciata: dobbiamo implementarla e consolidarla“.
Da quando si è aperta la crisi “non ho sentito Mario Draghi. Non c’è stata un’occasione – ha spiegato il leader di Forza Italia – sono sempre stato dalla parte del governo. Gli abbiamo dato 55 volte la fiducia. Per noi il suo governo sarebbe potuto andare avanti fino alla fine della legislatura, senza i 5 stelle, naturalmente. Sono prevalse purtroppo altre logiche, ma non per nostra responsabilità. Ora dobbiamo guardare avanti“.
E infine l’ex-presidente del Consiglio difende Giorgia Meloni dalle accuse di essere una politica fortemente orientata a destra e pericolosa per l’Europa. Si tratta di una “demonizzazione vergognosa“, conclude Berlusconi.
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