«Vieni che papà ti fa provare». E fa sniffare cocaina al figlio di 12 anni

Un ragazzino di appena dodici anni consuma la cocaina “offerta” dal papà quarantenne. Parte la denuncia da parte della madre.

Un fatto incredibile e molto grave che potrebbe costare all’uomo la revoca della potestà genitoriale.

«Vieni che papà ti fa provare». Davvero incredibile l’”offerta” fatta da un quarantenne di Terni al proprio figlio, un ragazzino di soli 12 anni. Che inizialmente proprio non riesce a capire che cosa gli stia proponendo il papà. Finché ha vissuto con la moglie e i due figli minori, l’uomo non aveva mai preso droga davanti a loro. Adesso che si è separato dalla donna, i figli continuano a passare del tempo a casa del padre. Ma questa volta la breve permanenza del dodicenne nell’appartamento del papà si è tramutata in un incubo.

Una vicenda che ha davvero dell’incredibile quella riportata dal Messaggero. Tutto è successo lo scorso 27 giugno. L’uomo è appena rientrato a casa, nel centro di Terni, dopo aver passato qualche giorno al mare col figlio. A un certo punto comincia a sniffare della cocaina. Il foglio dodicenne è lì che lo guarda. E lui, a un certo momento, lo invita a provarla di persona. Il piccolo alla fine accetta e, senza rendersi minimamente conto, sniffa anche lui la “polverina magica”. Una volta tornato a casa, racconta alla mamma di aver provata quella strana sostanza che gli aveva offerto il padre.

La mamma, 35 anni, anche lei di Terni, spera che si tratti soltanto di un equivoco. Ma davanti all’insistenza del figlio dodicenne decide di andare a fondo e di approfondire quanto successo. Così porta subito il ragazzino a fare le analisi in un laboratorio privato per scoprire se abbia assunto o meno la droga. Anche se in cuor suo continua a nutrire la speranza che quanto ha sentito sia soltanto un parto della sua fantasia. Ma la verità purtroppo è un’altra. Il referto, in data primo luglio, prova inequivocabilmente che il figlio è positivo alla cocaina.

La denuncia da parte della madre del bambino

A questo punto non rimane altra scelta che andare a sporgere denuncia. Così la donna, accompagnata dai suoi avvocati, Giacomo Marini e Federico Favilla, varca la soglia della caserma del comando provinciale dei carabinieri di Terni. Qui presenta una dettagliata denuncia a carico dell’ex marito, padre dei suoi due figli.

I legali chiedono alla procura di procedere nei confronti dell’uomo ai sensi del testo unico della legge in materia di stupefacenti, che punisce con severità la cessione di droga. Il tutto aggravato dal fatto di aver ceduto la cocaina a un minorenne. “Il divieto assoluto di cessione di sostanze psicoattive ad un minorenne – scrivono nella denuncia – vale soprattutto nelle fattispecie della cocaina, dell’hascisc e della marijuana, che sono facilmente divisibili in dosi e che, per questo motivo, possono altrettanto facilmente venire fumate o sniffate dal minorenne”.

“Il fatto è gravissimo”, afferma l’avvocato Giacomo Marini. “Sono certo che la magistratura lo saprà valutare con prudenza ma con severità”. I due avvocati si augurano che al 40enne che ha fatto sniffare la cocaina a figlio 12enne venga revocata la potestà genitoriale: “È brutto dover allontanare un padre da un figlio – osserva l’avvocato Federico Favilla – ma di fronte a questo purtroppo non avevamo alternative. Confidiamo di ottenere giustizia nelle opportune sedi”.